E’ polemica sul Leone di Caprera. Scarano a Galzerano: «Devo ricordarti un po’ di storia camerotana»

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E’ polemica sul Leone di Caprera. Scarano a Galzerano: «Devo ricordarti un po’ di storia camerotana»

Scoppia la polemica, a suon di lettere, sull’iniziativa organizzata dall’associazione Tuttinsieme di Marina di Camerota, relativa alla giornata di lavori che si terrà il prossimo 5 novembre all’Happy Village. La diatriba è partita da una lettera dell’editore cilentano Giuseppe Galzerano, secondo cui l’associazione «senza rispettare i diritti editoriali si è appropriata di una storia che non gli appartiene». Leggi qui il botta e risposta tra Galzerano e il presidente dell’associazione Mario Scarpitta. A replicare, ora, in una nota inviata alla redazione, è l’avvocato Adolfo Domingo Scarano. La pubblichiamo integralmente

 

Giuseppe Galzerano : Piccolo Editore … Grande  dispensator di  balle!

(Interessato alla replica per  via del nome alla sudamericana Adolfo Domingo Scarano Troccoli –  avendo per madre  la centenaria Amelia Troccoli, nipote ex frate del Pietro; germano dell’allora Assessore Gennaro Scarano Troccoli; in quanto Avvocato, autore  del Contratto di Comodato tra  Comune di Camerota /Comune di Milano per il tramite del Museo della Scienza e della Tecnica di Milano. Nonchè già Presidente del Comitato per il Restauro de “Il Leone di Caprera”.)

Ho letto con  stupore  misto ad un senso  di intima repulsione la lettera del piccolo Editore Giuseppe Galzerano: stupore, perché mai avrei pensato di  poter  sentire una così distorta ed assurda rappresentazione dei fatti relativi al mitico “Il Leone di Caprera“; intima repulsione, perché mai  avrei  creduto che  un  uomo sedicente di cultura  potesse  sfacciatamente travisare i fatti ed appropriarsi  dell’opera di  persone e  della storia   di un intero popolo lunga  dal lontano 1881, praticamente .

A questo punto, poco “caro”  Galzerano, penso che sia doveroso  dare una vigorosa  “scutuliata“ alla appropriazione indebita di cui  ti sei reso autore e del vanto che schifosamente mostri, per quanto hai  pensato di affermare nella tua apparsa ne “Il Giornale del Cilento“  del  29.10.16.

Ti vanti  che  hai  reso noto a tutti l’eroica impresa  de “Il Leone di Caprera“  a far data dal … 1985!

Ebbene, devo ricordarti un pò di storia camerotana, che tu sai ma che scientemente hai omesso di dire: quando nel 1882 il marinaio della Marina di Camerota  Pietro Troccoli sbarcò a Livorno, aver fatto visita da solo al  Garibaldi  morente ( 2 giugno 1882) in Caprera ; aver presenziato con Fondacaro e Orlando Grassoni  alla Esposizione  Internazionale di Milano , Egli  fece ritorno nella sua  Marina di Camerota la cui Amministrazione  Comunale gli conferì  una Medaglia  d’Oro ed esentò il detto e la sua discendenza dal pagamento di tasse ed imposte  del Comune.  Non solo, molti anni   dopo, il Comune di Camerota ebbe a dedicare  una  strada a imperituro ricordo dell’epica impresa de “ Il Leone di Caprera “  via che, pur nel recente cambio quasi  totale della toponomastica   di Marina di Camerota, è ancora lì , per chi  arriva  o  si allontana dalla Piazza di San Domenico , a  riportarla alla memoria : “ Via Leon di Caprera “.  Come non bastasse, quando fu realizzato  il campo  sportivo della bella cittadina inizio anni  ’50 , a furore di popolo gli   fu  dato il nome  << Stadio  “ Il Leone di Caprera “>> , segno tangibile che  il popolo  della Marina aveva ferma la memoria dell’impresa e del suo concittadino, emigrato in Uruguay. Come vedi , fatti storici inoppugnabili e ben  prima  del    vanto che te ne fai. All’inizio degli anni ’80, alcuni operatori  del mare, nelle diverse attività connesse, dovendo  costituire  una società Cooperativa, si rivolsero  al sottoscritto per la formazione dell’Atto Costitutivo e dello Statuto.  Guarda un po’ il caso: la Cooperativa fu  chiamata “ … Pietro Troccoli “.

Devo toglierti anche un’altra  primogenitura: infatti, quanto alla scoperta che il Battello si trovasse  abbandonato presso il Museo della Scienza e della Tecnica, fu  “ accertato “  da quattro Ns. concittadini ( Mimmo Caiazzo – Carmelo Schiavo – Ruocco Costantino e Guglielmo Iannuzzi ) che  andarono a  Milano per  farne motivo di convegno  nell’ambito della annuale manifestazione  di “ Benvenuta Estate “ , coadiuvata dall’Ing. Giovanni Volpe, all’ora –  1982 –  anche Consigliere di maggioranza di Camerota.

Sempre ben prima del 1985, anno in cui  tu  dici di aver scoperto a Milano il …. “ Il Leone di Caprera “.

Le date parlano di una storia ben diversa da quella che tu  artatamente propini e chiami a sostegno terzi che in buona fede  hanno  avallato una parte del tuo operato secondo  quanto da te rappresentato … nel modo che oggi   scopriamo.

Nella tua ti degni di ricordare  il  nome dell’Assessore al Turismo di Camerota …  RINO Scarano ( Troccoli), ma ometti di dire  che … ebbe ad operare , anche con anticipo di somme personali, il trasporto de “ Il Leone di Caprera “ nel 1995 , ma operando in tale direzione  fin dall’anno precedente, quando ci fu  il consenso generale a tale operazione.  Ti avvali  poi, della copertura di una nobile persona, quel Vittorio Pizzo , Presidente del Comitato per il Restauro de “ Il Leone di Caprera “,forse perché … oggi non può contraddirti.- 

Ometti, ed ometti scientemente, di fare il nome del signor  Orlando Troccoli, figlio di altro Pietro,  familiare  del Pietro storico: mi domandò , perché ?  Perché avresti dovuto dire  che l’amico  Orlando era in possesso dell’unica  copia  del Diario di Bordo  de “ Il Leone di Caprera “ [[ che Lui ebbe a darti in prestito  per renderne possibile la pubblicazione ]] e dire questo  avrebbe significato la caduta del castello che hai creato a tuo  consumo , con  ciò coinvolgendo …  Giuseppe Liuccio, N.H. che certamente non sapeva e non sa i  fatti  nella loro verità e cadenza storica.

I fatti , infatti, dicono che il Comune di Camerota, pur negando ( forse, perché non so) il finanziamento della pubblicazione forse per  mancanza  di liquidità economica , tuttavia fece di tutto per rendere possibile il trasporto a Marina di Camerota de “ Il Leone di Caprera”: al suo arrivo a Marina di Camerota in una assolata giornata di agosto le campane  suonarono a festa e  tutte le barche, pescherecci, cingiorri e barche da diporto  risposero   con le loro  sirene. Domanda : TU, DOVE STAVI ? Il Rino Scarano che citi [ per captatio benevolentiae ? ]  non  fu  quello che ebbe i contatti con il Dr. Corrado Ferulli …..? con l’Arch. D. Lini ?; non fu  colui che affidò   la intera operazione del trasporto da Milano del Battello al Maestro d’Ascia Aurelio Martuscelli?  Non fu sempre Egli che predispose  la collocazione del battello nella  fantastica Grotta di Lentiscelle ? Domanda  TU, DOVE ERI?

Non vedo poi, in tutto questo, cosa c’entri Carmelo Conte, all’epoca ,opportunamente, in tutt’altre faccende affaccendato: o forse  vuoi  che il prestigio delle persone da te nominate si riverberi  su di te ?

Io ricordo  che sei  comparso dopo, molto  dopo , per …  raccogliere   benefici   a tuo uso e consumo. Leggendo tra le righe di quello che hai scritto nella citata tua , ho l’impressione  che tu voglia rivendicare solo  il  volgare aspetto … economico, il tuo.

Infatti, la documentazione storica  de “ Il Leone di Caprera  “  nella Esposizione Mondiale di Milano del 1882, come  riportata dai giornali dell’epoca, fu  reperita  da  persona di fiducia di Rino Scarano ( sempre Troccoli) , non so invece di tue ricerche rese pubbliche.

Alla luce dei fatti , sembrerebbe che il sapiente  sia venuto a Marina di Camerota  e voglia bacchettare sul fatto e sul  non fatto dai  sprovveduti  paesani : ebbene , non è così : oltre al  tuo  interesse di carattere economico , di cui l’attività di carattere  culturale  costituisce solo un mezzo , non vedo  cosa c’entri  tu  con il Ns. compaesano Pietro Troccoli ; cosa c’entri  tu con “ Il Leone di Caprera “; cosa  c’entri  tu  con  una storia che  è solo Nostra e di Marina di Camerota. Poiché hai  indicato il Direttore  del Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, ti devo ricordare , anzi di  devo rendere edotto che il  Museo e il Comune di Milano  autorizzarono il trasporto del Battello a Marina di Camerota solo dopo che il  Dr. Corrado Ferulli  fece, in incognito, un sopralluogo ad Ancona [ paese natale di Grassoni], a Bagnara Calabro [ paese  di Fondacaro] e a Marina di Camerota, per  verificare  dove fosse  vivo il ricordo  dell’impresa , constatando che  solo a Marina di Camerota  c’era  la scienza e la coscienza   dell’impresa , dei tre eroi e del mitico “ Il Leone di Caprera “. Quindi, la solita domanda : TU DOVE ERI ?

E’ ovvio che l’Associazione  “ Tutti Insieme “  DEMOCRATICAMENTE   può fare ciò che gli aggrada, stante l’appartenenza al medesimo  Paese  per una vicenda gloriosa che riguarda la Ns. Marina di Camerota.

Tanto dovevo al mio  Paese e alla Verità, perciò non replicarmi,  perché  potresti dire  altre balle.

Doverosi saluti. Avv. Adolfo Domingo Scarano  Troccoli.-

Marina di Camerota, il 31.10.2016  Avv. Adolfo Domingo Scarano Troccoli

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