Furti e microcriminalità alla stazione di Pisciotta: attenti a lasciare nel parcheggio le auto di notte

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Furti e microcriminalità alla stazione di Pisciotta: attenti a lasciare nel parcheggio le auto di notte

I reati in stazione sono in forte calo. Ad annunciarlo è il gruppo Ferrovie dello Stato, cha ha pubblicato un’analisi sui primi otto mesi del 2016, da gennaio ad agosto. «Grazie alle misure di sicurezza introdotte con il ‘Progetto Gate’ si sono ridotti fino a casi di oltre il 65% gli episodi di microcriminalità nei primi otto mesi dell’anno nelle stazioni italiani», scrive il gruppo FS, che parla apertamente di un «crollo» nel numero dei reati, a livello nazionale. Ma forse le Ferrovie fanno riferimento ai grandi scali. Sì, perchè alla stazione dei treni di Pisciotta-Palinuro, ad esempio, i furti e i danneggiamenti, sembrino essere in aumento. Dopo la rissa sfiorata tra un’anziana, suo nipote e un gruppo di immigrati, per un «nero» volato di troppo, alcuni lettori ci segnalano quanto sia rischioso lasciare l’automobile nel parcheggio incustodito dello scalo ferroviario cilentano. «Ho lasciato l’automobile nel parcheggio della stazione dei treni di Pisciotta mercoledì sera intorno alle 19 – racconta F.G. di Caprioli – sono tornato giovedì pomeriggio intorno alle 14 e ho scoperto che qualcuno ha forzato la portiere della mia auto. All’interno non c’era nulla, solo lo stereo che non è stato toccato. Probabilmente i ladri cercavano altro o volevano rubare l’auto e sono scappati via per non so quale motivo. Fatto sta – continua F.G. – non lascerò mai più l’auto di notte alla stazione». 

Un’altra denuncia arriva da una turista svizzera che da anni raggiunge Marina di Camerota facendo scalo alla stazione di Pisciotta. «Sono arrivata con il Frecciarossa a Salerno e poi con un intercity ho raggiunto Pisciotta – dice la donna -. Arrivata alla stazione si sono avvicinati due tipi strani che mi hanno chiesto se avessi bisogno del taxi. Alla mia risposta negativa si sono quasi arrabbiati e volevano accompagnarmi quasi con la forza a Marina di Camerota. Uno di loro ha detto che sarebbe dovuto comunque tornare a Marina e quindi mi avrebbe fatto pagare la metà. Che incivili. Mi sono allontanata spaventata in attesa di un gruppo di amici che è venuto in mio soccorso». 

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