«Giorgia Meloni detta Giorgia»: il precedente giurisprudenziale nel Cilento alle comunali di Camerota del 2004

| di
«Giorgia Meloni detta Giorgia»: il precedente giurisprudenziale nel Cilento alle comunali di Camerota del 2004

Oggi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni può usare il nome di battesimo nelle schede elettorali grazie ad un precedente giurisprudenziale del Consiglio di Stato nella sentenza del novembre dell’anno 2006 che proclamò Anna Antonia Peluso, medico chirurgo di Licusati che viveva a Napoli, eletta nel Consiglio Comunale di Camerota alle elezioni amministrative del 2004 nella lista “Terra mia Antonio Troccoli Sindaco”.



«Usai il nome di battesimo Anna per necessità perché tutti mi conoscevano a Camerota con il solo nome di Anna. Ma in realtà il mio nome completo é Anna Antonia Peluso.
Nel timore che nessuno mi conoscesse con il secondo nome, anche per la presenza di molti omonimi decisi di aggiungere “detta Anna”», spiega.

«Feci ricorso per l’annullamento del verbale di proclamazione degli eletti relativo alle elezioni del 2004 del Consiglio Comunale di Camerota, – spiega Peluso – alcuni voti di preferenza espressi in mio favore furono dichiarati nulli in sede di scrutinio.
In particolare, erano stati dichiarati nulli i voti di preferenza espressi con il solo nome di battesimo Anna accanto al simbolo della lista “Terra mia”.

Quindi decisi di proporre ricorso al Tar Salerno che però rigettò il ricorso. Così decisi di fare appello al Consiglio di Stato che aprì le schede scrutinate riassegnandomi tutti i voti riportati con il solo nome di battesimo “Anna”.

Fu così che il Consiglio di Stato con la sentenza del 14.11.2006 mi ha proclamata eletta a consigliere del Comune di Camerota dove poi sono stata la prima donna medico chirurgo del comune ad essere vice sindaco».



«La mia fu scelta di necessità»

«A chi mi chiede: grazie al suo precedente la Meloni può usare il nome Giorgia rispondo che il mio precedente è oggettivamente diverso da quello della Presidente Meloni.
La mia fu una scelta di necessità – spiega la dottoressa Peluso – 
Io sono sconosciuta rispetto alla Meloni. Una donna chirurgo di origine cilentana, vivo a Napoli e decisi di candidarmi alle elezioni comunali del mio paese di origine Licusati frazione di Camerota, mentre

la scelta della Presidente Meloni di aggiungere sulla scheda elettorale «detta Giorgia» è un po’ diversa dalla mia, sembra più dettata da opportunismo sui social (un po’ populista se vogliamo) che di necessità. 
Nell’era di social media una sorta di corsa al “like” che al mio tempo non esisteva,
like che la Meloni spera si trasformino in voti».

Simile alla situazione di Marco Pannella

«Nella mia esperienza l’utilizzo del nome “detta Anna” era una distinzione di necessità perchè nessuno conosceva il mio secondo nome Antonia. La Meloni invece non ha un problema di secondo nome. Tutti sanno chi è!
Penso che la scelta della Meloni sia stata dettata dall’opportunismo populista che offrono i social media.
Rimanere in contatto con il popolo e con il paese reale come lei stesso ha detto a Pescara. 
La mia situazione era analoga a quella per esempio dell’ex leader dei radicali italiani, Marco Pannella, che sulle liste era “Giacinto Pannella detto Marco”, dal momento che tutti lo conoscevano con quel nome. 
E’ come se la Meloni fosse un po’ smarrita cercando credibilità nel suo nome di battesimo per rimanere in contatto con il paese reale che nel suo partito politico Fratelli D’italia.
Ad ogni modo mi aspetto quanto meno una telefonata di ringraziamento della premier», chiosa la Peluso.

Consigliati per te

©Riproduzione riservata