Grazie alla spettacolarità e all’autenticità dei suoi scenari naturali il Cilento ha affascinato anche il cinema, tanto da essere scelto come location di produzioni cinematografiche. Tra le pellicole che hanno sfruttato le potenzialità scenografiche della costa e i suoi richiami mitologici spicca “Gli Argonauti”, kolossal mitologico-fantastico girato tra Agropoli, Paestum e Palinuro, uscito nelle sale nel 1963.
Tratto dal poema epico greco “Le Argonautiche” di Apollonio Rodio e diretto da Don Chaffey, il film racconta il mitico viaggio di Giasone (Todd Armstrong) e del suo equipaggio di eroi alla ricerca del magico Vello d’oro. Altrettanto magiche sono le riprese della costa, che tra Palinuro e Marina di Camerota, tra lo Scoglio del Coniglio, la collina della Molpa e l’Arco naturale diventa essa stessa mito e spettacolo, scenografia e racconto.
Belle ed epiche quanto l’ambientazione sono le musiche di Bernard Herrmann. Ma il fascino del film si deve anche agli effetti speciali in stop-motion creati da Ray Harryhausen, prodigiosi per quei tempi, grazie ai quali prendono vita mostri e creature demoniache. A essere onesti, questi mostri artigianali risentono di una certa goffaggine e più che far paura strappano un sorriso. Eppure funzionano, conferendo al film quella magia e quel pizzico di ironia che l’hanno reso un classico del genere fantasy.
In chiave ironica sono poi immaginati gli dèi dell’Olimpo. Tutt’altro che benevoli, si divertono a tormentare gli umani, osservandone dall’alto le sofferenze proprio come se fossero al cinema, e offrendo il loro aiuto solo di rado.
Un film divertente, insomma, consigliato per sognare e per tornare un po’ bambini, in cui la costa cilentana si dimostra un affascinante set cinematografico a cielo aperto, tra divinità capricciose e meschine, giganti di bronzo, demoni alati e scheletri animati: questi ultimi inquietanti davvero.




