La transizione ecologica non è più soltanto uno slogan politico o una promessa per il futuro: in Campania sta diventando un vero e proprio motore di lavoro. Tra fondi europei, PNRR, incentivi alle rinnovabili e nuove politiche ambientali, il mercato del lavoro regionale sta cambiando volto. E con esso stanno nascendo professioni che fino a pochi anni fa sembravano marginali o addirittura inesistenti.
La Campania, storicamente segnata da ferite ambientali profonde – dalla gestione dei rifiuti alle bonifiche della Terra dei Fuochi – oggi si ritrova al centro di una trasformazione che unisce necessità e opportunità. Sempre più aziende, enti pubblici e startup cercano figure capaci di coniugare competenze tecniche e sensibilità ambientale. Non si parla più solo di “lavori verdi” in senso romantico, ma di professionalità concrete, richieste dal mercato e sempre più strutturate.
Uno dei settori in maggiore fermento è quello delle energie rinnovabili. In molte zone della regione, soprattutto nelle aree interne e nelle province di Avellino, Benevento e Salerno, stanno crescendo impianti fotovoltaici ed eolici. Questo ha creato una domanda crescente di tecnici specializzati nella progettazione, installazione e manutenzione di pannelli solari e pale eoliche. Figure che uniscono competenze elettriche, digitali e di sicurezza ambientale, e che oggi sono tra le più ricercate nel comparto green.
Parallelamente sta cambiando il modo di costruire. L’edilizia tradizionale lascia spazio, lentamente ma in modo sempre più visibile, alla bioedilizia e all’efficienza energetica. In Campania stanno nascendo nuove figure professionali legate alla riqualificazione energetica degli edifici: esperti in isolamento termico, consulenti energetici, progettisti specializzati in materiali sostenibili. Non è più soltanto una questione di risparmio in bolletta, ma di ripensare le città in chiave climatica, riducendo consumi e impatto ambientale.
Anche l’economia circolare sta creando nuovi sbocchi professionali. La gestione dei rifiuti non è più vista solo come emergenza, ma come risorsa. Impianti di compostaggio, riciclo avanzato, selezione dei materiali e impianti di trattamento stanno cercando figure capaci di gestire processi complessi e rispettosi dell’ambiente. Nascono così profili tecnici legati al recupero delle materie prime seconde, alla logistica sostenibile e al controllo ambientale delle filiere.
Non meno importante è il ruolo dell’agricoltura green. In molte aree del Cilento, dell’Irpinia e del Sannio, cresce la domanda di competenze legate all’agricoltura biologica, alla gestione sostenibile delle risorse idriche e all’uso delle nuove tecnologie nei campi. Giovani agronomi, tecnici ambientali e specialisti in agricoltura di precisione trovano oggi uno spazio che unisce tradizione e innovazione, con un’attenzione crescente alla tutela del paesaggio e alla qualità del prodotto.
Accanto ai lavori più tecnici, stanno emergendo anche figure legate alla comunicazione ambientale. Aziende, enti locali e associazioni hanno bisogno di raccontare le proprie politiche green, di dialogare con i cittadini, di promuovere comportamenti sostenibili. Nascono così nuove opportunità per comunicatori ambientali, educatori ecologici, consulenti per la sostenibilità aziendale.
La Campania si trova quindi in una fase di passaggio delicata ma promettente. Se da un lato resta forte il peso delle criticità ambientali del passato, dall’altro cresce una generazione di lavoratori e imprenditori che vede nella transizione ecologica non un ostacolo, ma una possibilità di riscatto. I green jobs non sono più un’idea astratta: sono un settore reale, in espansione, che può contribuire a ridisegnare l’economia della regione.
E forse è proprio questa la sfida più grande per la Campania: trasformare la necessità di proteggere l’ambiente in un’occasione concreta di sviluppo, occupazione e futuro.


