Non solo un luogo di transito, ma un vero e proprio museo diffuso, un info-point a cielo aperto e un tributo alla storia ferroviaria italiana. La stazione di Centola, snodo per le rinomate località di Palinuro e Marina di Camerota, si è trasformata in un inaspettato presidio culturale nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.
Varcando la soglia della stazione, il viaggiatore non è più solo un passeggero in attesa del suo treno, ma un esploratore accolto nella “Costa del Mito”. Questo è il messaggio di benvenuto che campeggia su uno dei pannelli, introducendo a un territorio ricco di bellezze naturali e storia. Le pareti sono tappezzate di fotografie che ritraggono i paesi limitrofi – da Celle di Bulgheria a Pisciotta, fino a Policastro Bussentino – in un vivido racconto per immagini che invoglia alla scoperta.
Il cuore pulsante di questa rinascita è il “Museo delle Memorie e delle Tradizioni Ferroviarie”. Qui, la storia non è un ricordo polveroso, ma una presenza viva. L’allestimento si arricchisce di un prezioso contributo esterno: molti degli oggetti ferroviari che caratterizzano il museo sono stati infatti donati da Angelo Carelli Capostazione Ferroviario presso la Stazione di Sapri e Presidente della Associazione Culturale “Radici del Bulgheria”. Questa donazione sancisce uno stretto rapporto collaborativo con l’Associazione Mingardo&Miti, che gestisce lo spazio, e getta le basi per molte altre future iniziative culturali congiunte.
Le targhe commemorative svelano le storie degli ingegneri e dei deputati che hanno plasmato le ferrovie del Sud Italia. Spiccano le figure di Francesco Giordano, patriota e progettista della linea Eboli-Reggio Calabria, e degli ingegneri Gioacchino Imperatori e Dionisio Passerini, membri del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici che nel 1877 individuarono il tracciato più agevole per quella stessa ferrovia, poi sancito dalla Legge Baccarini del 1879.
La memoria non è solo nazionale, ma anche profondamente locale. Una toccante targa è dedicata a due figure esemplari del territorio: Francesco Cerullo, “servitore dello Stato” che si spese per ridare vita alla stazione, e Salvatore Calicchio, educatore e prima guida ambientale del Cilento, pioniere di un amore per la terra che ha formato generazioni di escursionisti.
L’atmosfera è quella di un luogo che ha ritrovato la sua anima, unendo il servizio di trasporto alla valorizzazione del patrimonio. L’iniziativa, voluta e coordinata dall’Associazione Mingardo&Miti, guidata dal presidente Raffaele Riccio e dal vicepresidente Raffaele Cerullo, dimostra come uno scalo ferroviario possa diventare un hub di comunità e cultura, anche grazie a sinergie preziose con altre realtà associative del territorio.
Un invito, quasi una promessa, è sintetizzato in una delle foto più evocative: “In treno, a Tahiti”. Un ossimoro che racchiude la filosofia del posto: il viaggio in treno non è solo spostamento, ma un’avventura verso luoghi di una bellezza quasi esotica, un paradiso da scoprire senza dover andare dall’altra parte del mondo. Basta scendere a Centola, e lasciarsi guidare dal mito.