15 Novembre 2025

L’alimentazione dei gatti che vivono all’aperto: tra necessità biologiche e responsabilità umana

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L’alimentazione dei gatti che vivono all’aperto: tra necessità biologiche e responsabilità umana

Ogni gatto ha il suo mondo: ma per chi vive costantemente all’aperto, quel mondo diventa un equilibrio fragile tra istinto, sopravvivenza e l’aiuto che può arrivare dagli esseri umani. Parlare di nutrizione per i gatti “outdoor” significa affrontare un tema complesso, fatto di biologia, etica e pratiche di cura che spesso sfociano nell’impegno civile.

Il bisogno energetico: più che un gatto da salotto

I gatti che trascorrono la maggior parte della loro vita all’aperto hanno un fabbisogno calorico decisamente superiore rispetto a quelli strettamente indoor. Come sottolineato da Husse, le condizioni atmosferiche e l’attività fisica (passeggiate quotidiane, caccia, esplorazione) influiscono profondamente sulle loro esigenze nutrizionali. 

Secondo chi si occupa di colonie feline, nei mesi freddi o nelle stagioni in cui il cibo selvatico scarseggia, è spesso necessario aumentare del 20‑30% la porzione quotidiana per mantenere il peso ideale. 

Dieta naturale e macronutrienti: il gatto è carnivoro per natura

La ricerca scientifica ci ricorda che il gatto è un carnivoro obbligato. Secondo uno studio pubblicato sul British Journal of Nutrition, nelle popolazioni di gatti ferali la quota media di energia proviene per il 52% dalle proteine e per il 46% dai grassi, con solo una minima parte da carboidrati (circa il 2%). 

Questo dato è coerente con l’analisi di PetShun, che suggerisce alimenti ad alto contenuto proteico e moderato-alto di grassi, evitando carboidrati eccessivi. 

Quale cibo scegliere: consigli pratici

Alimenti completi commerciali: Le gatte e i gatti all’aperto dovrebbero ricevere un’alimentazione bilanciata. Come suggerisce la guida, gli avanzi di cucina (scarti, “umani”) non sono sufficienti a garantire i nutrienti essenziali per la salute felina.  Crocchette ad alto contenuto energetico: Ci sono formule specifiche per gatti attivi o outdoor, capaci di sostenere un metabolismo più elevato. Un esempio è la linea di Royal Canin “Outdoor”, che unisce un elevato apporto calorico a nutrienti utili per articolazioni e sistema immunitario.  Cibo umido: Può essere molto utile perché fornisce umidità, ma va gestito bene: lasciarlo all’aperto per troppo tempo può causare deterioramento o attirare altri animali. Modalità di somministrazione: Secondo le linee guida di Feral Cat Focus, è preferibile nutrire i gatti una volta al giorno, in un contenitore, e poi rimuovere quello che rimane, per evitare sprechi, infestazioni o problemi igienici. 

Programmabilità e coerenza: l’importanza di una routine

Chi si occupa di colonie feline sa che stabilire una routine paga: nutrire sempre alla stessa ora aiuta i gatti a sapere quando aspettarsi il cibo, riduce la competizione e limita la distribuzione caotica. 

Inoltre, lasciare acqua fresca e pulita è fondamentale: i gatti outdoor hanno bisogno di idratarsi, e in inverno è utile prevedere ciotole “riscaldate” (o almeno evitare che l’acqua congelI). 

Benefici e rischi legati all’alimentazione

Dal punto di vista del benessere, fornire un’alimentazione adeguata può rafforzare il sistema immunitario dei gatti che vivono all’aperto, rendendoli più resistenti alle malattie. 

Tuttavia, ci sono anche rischi: se il cibo è troppo abbondante o nutritivo, i gatti possono sovrappeso, soprattutto se la loro libertà di movimento è limitata. Inoltre, l’alimentazione all’aperto deve sempre essere bilanciata con i programmi di sterilizzazione per evitare un aumento incontrollato della popolazione felina.

Responsabilità umana: non solo cibo

Chi decide di nutrire gatti randagi o colonie porta con sé una grande responsabilità: non basta riempire ciotole, serve anche supportare le pratiche di TNR (trap‑neuter‑return), ovvero cattura, sterilizzazione e rilascio. Questo è l’unico modo per gestire in modo sostenibile la popolazione e il benessere a lungo termine di questi animali.

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