Naufragio di Cutro, loculi non bastano. Sanza si fa avanti: «Disponibili ad accogliere salme»

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Naufragio di Cutro, loculi non bastano. Sanza si fa avanti: «Disponibili ad accogliere salme»

La tragedia dei migranti a Steccato di Cutro, avvenuta lo scorso 26 febbraio, porta con se anche un’altra drammatica emergenza, quella della richiesta di disponibilità di loculi per la sepoltura delle oltre settanta vittime. La risposta non si è fatta attendere dal Comune di Sanza, guidato dal sindaco Vittorio Esposito, che ha fatto sapere in una nota indirizzata al sindaco Antonio Ceraso e al Prefetto di Crotone, Maria Carolina Ippolito, di essere disponibili ad «accogliere due salme, in due loculi del cimitero di Sanza, se necessario due spazi di sepoltura nella nuda terra, occupandoci anche curare degna sepoltura», si legge.

La lettera

«A nome della comunità di Sanza, che mi onoro di rappresentare, desidero esprimere la solidarietà e la vicinanza per l’immane tragedia consumatasi lungo la costa calabra a seguito del naufragio di Cutro. Le parole in queste circostanze servono a poco, se non a far sentire che non si è soli nell’ affrontare drammi umani e collettivi che non dovrebbero mai accadere. A seguito dell’interlocuzione telefonica avuta dal mio ufficio con lei, collega sindaco, Le confermo in modo formale la disponibilità della nostra comunità ad accogliere due salme, in due loculi del cimitero di Sanza, se necessario due spazi di sepoltura nella nuda terra, occupandoci anche curare degna sepoltura. E’ questo solo un piccolo gesto di solidarietà e vicinanza alla comunità di Cutro e più in generale alle vittime dell’immane tragedia consumatasi lungo le nostre coste, nonché ai loro familiari. Nell’estendere un fraterno abbraccio ed un ringraziamento per quanto i soccorritori, le forze dell’ordine, Vigili del Fuoco, Guardia Costiera, volontari, Voi tutti state facendo nel gestire questa emergenza, senza tregua, rimango in attesa di vostre indicazioni per, se lo riterrete opportuno, organizzare il trasferimento delle salme e la loro sepoltura, secondo il rito e la fede religiosa professata».

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