15 Dicembre 2025

Nel Parco nazionale del Cilento, il Natale tra zampogne, tradizioni e sapori antichi

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Nel Parco nazionale del Cilento, il Natale tra zampogne, tradizioni e sapori antichi

Nel Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni il Natale è un rito collettivo che attraversa borghi e generazioni. In un territorio riconosciuto dall’Unesco per il suo patrimonio naturale e culturale, le feste diventano un racconto corale fatto di musica antica, gesti tramandati e cucina identitaria.

Il Natale cilentano inizia con il suono delle zampogne e delle ciaramelle. Gli zampognari percorrono i vicoli dei paesi, si fermano davanti a chiese e presepi, riportando alla luce una tradizione pastorale che resiste al tempo. Da Cannalonga a Roscigno, da Castelcivita a San Mauro Cilento, la musica popolare accompagna l’Avvento e invita a un Natale lento e autentico.

Centrale è anche il presepe, spesso declinato in forma scenografica o vivente. Interi centri storici si trasformano in presepi a cielo aperto, valorizzando architetture medievali, grotte naturali e piazze antiche. Borghi come Roscigno e Morigerati si accendono di luci soffuse, unendo sacro e quotidiano. Anche i paesi costieri, da Agropoli a Sapri, celebrano il Natale con il mare d’inverno a fare da sfondo a luminarie e riti religiosi.

Il cuore delle festività resta la cucina. Le tavole si riempiono di fusilli fatti a mano, baccalà in diverse preparazioni, verdure di stagione e alici. I dolci raccontano l’anima contadina del territorio: scauratelle al miele, fichi secchi farciti con noci, agrumi e cioccolato. Sapori semplici, antichi, che trasformano il Natale cilentano in un tempo di ritorni, condivisione e case che tornano ad aprirsi, lontano dagli eccessi del consumo.

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