Nonno Giorgia salvò concittadini da nazisti, Cilento dedica piazza

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Nonno Giorgia salvò concittadini da nazisti, Cilento dedica piazza

Ha rischiato la propria vita, più volte, per mettere in salvo quella dei suoi conterranei. E’ una storia di coraggio, attaccamento alla propria terra, rispetto per il valore della vita quella che viene riportata a galla dall’amministrazione comunale di Capaccio Paestum. A Mario Giordano, nato nel comune salernitano il 7 settembre 1913 e morto a Roma il 3 giugno 1988 dove ha svolto le funzioni di maresciallo di pubblica sicurezza nella Questura della Capitale, verrà dedicata la piazzetta antistante la Chiesa della Madonna del Granato.

L’uomo, nonno della nota cantautrice Giorgia, durante il periodo nazi-fascista salvo’ a Roma numerosi cittadini capaccesi presi di mira dai tedeschi. La Giunta comunale ha dato, quindi, il via libera per l’intitolazione della piazzetta a Mario Giordano, per «ricordare le nobili gesta a favore specie della comunità capaccese, dove è nato ed ha vissuto fino all’età di 23 anni». Il suo amore per la terra natia non è mai venuto meno, tanto che con la famiglia spesso trascorreva lunghi periodi nella casa paterna di Capaccio, mantenendo vive le proprie radici e i rapporti affettivi con la comunità locale. Si distinse, in modo particolare, durante il periodo nazi-fascista, quando, come si legge nelle motivazioni della delibera, «con grande coraggio, rispetto ed abnegazione, e nonostante i grandi rischi per la propria vita e quella dei suoi familiari, ospitò per lunghi periodi cittadini capaccesi presi di mira dai tedeschi, i quali, se scoperti dagli stessi tedeschi o dai fascisti, sarebbero stati condannati a morte».

Questo eroe capaccese, infatti, quando si accorgeva di operazioni di rastrellamento da parte dei tedeschi, si posizionava sotto il palazzo dove abitava, indossando la fascia della polizia e, all’arrivo dei tedeschi, assicurava loro che avrebbe condotto le persone “irregolari” in carcere. In realtà, appena terminava il giro di rastrellamento, correva a tranquillizzare i suoi concittadini che oggi lo vogliono ricordare e idealmente ringraziare, con l’intitolazione di una piazza nel paese che tanto ha amato.

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