Il 1° novembre si celebra in tutta Italia la festa di Ognissanti, una delle solennità più importanti del calendario liturgico cattolico. Istituita per onorare tutti i santi, conosciuti e sconosciuti, la ricorrenza invita a riflettere sul valore della santità come chiamata universale, non riservata a pochi eletti ma possibile per ogni credente.
Le origini della festa risalgono ai primi secoli del cristianesimo. Già nel IV secolo alcune comunità ricordavano collettivamente i martiri, ma fu papa Gregorio III, nell’VIII secolo, a fissare la data del 1° novembre, consacrando una cappella in San Pietro “in onore di tutti i santi”. Qualche decennio più tardi, papa Gregorio IV estese la celebrazione a tutta la Chiesa.
Ognissanti è considerata una festa di luce e speranza, che precede la Commemorazione dei defunti del 2 novembre. Mentre quest’ultima è dedicata alla preghiera per le anime dei defunti, la solennità del 1° novembre esprime la gioia per coloro che hanno raggiunto la vita eterna. “È un giorno che ricorda a tutti noi la possibilità di vivere la santità nella quotidianità – ha spiegato Papa Francesco in una delle sue omelie – non come un traguardo per pochi, ma come la via di ogni cristiano”.
In Italia, la ricorrenza mantiene un forte valore anche civile e culturale: è giorno festivo e, come da tradizione, molte famiglie ne approfittano per visitare i cimiteri, adornare le tombe e riunirsi in preghiera. In diverse regioni, soprattutto del Sud, sopravvivono ancora usanze legate alla “festa dei morti”, in cui i bambini ricevono dolci o piccoli doni come segno di legame tra le generazioni.
Negli ultimi anni la data è spesso accostata alle celebrazioni di Halloween, la vigilia di Ognissanti di origine anglosassone, ma la Chiesa invita a mantenere viva la dimensione spirituale della ricorrenza. Ognissanti, ricordano i vescovi italiani, “non è la festa del mistero o del terrore, ma quella della vita che vince sulla morte”.
Il messaggio resta attuale: in un tempo segnato da incertezze e conflitti, la festa di Ognissanti richiama il valore della speranza, della bontà e della solidarietà, virtù che, secondo la tradizione cristiana, conducono ogni persona verso la santità.


