Omicidio Silvia Nowak, aperto il processo: la difesa di Dausel chiede l’esclusione delle telecamere

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Omicidio Silvia Nowak, aperto il processo: la difesa di Dausel chiede l’esclusione delle telecamere

Si è aperto questa mattina davanti alla Corte d’Assise di Salerno il processo a carico di Kai Dausel, 62 anni, cittadino tedesco accusato dell’omicidio della compagna Silvia Nowak. Il corpo della donna, 53enne, fu rinvenuto semi-carbonizzato il 18 ottobre scorso nella pineta di Ogliastro Marina, a Castellabate.

Durante l’udienza, i familiari della vittima — la madre e la sorella — assistiti dallo studio legale Lettieri, hanno formalizzato la costituzione di parte civile. A tale istanza si è opposta la difesa dell’imputato, rappresentata dall’avvocato Felice Carbone, che ha inoltre sollevato un’eccezione sulla tardività della richiesta di giudizio immediato. Il legale ha poi chiesto l’esclusione di una troupe televisiva tedesca dall’aula, sostenendo che la presenza delle telecamere potrebbe condizionare il sereno svolgimento del dibattimento.

Dausel era presente in aula e ha seguito i lavori accanto al proprio difensore e a un interprete, incaricato di tradurre ogni fase del procedimento. In rappresentanza della pubblica accusa, il sostituto procuratore di Vallo della Lucania, Antonio Pizzi.

L’udienza è stata principalmente dedicata a verificare la correttezza dell’esercizio dell’azione penale da parte del Pubblico Ministero e la regolare costituzione delle parti civili, rappresentate dai familiari della povera Silvia Nowak. – spiega l’avvocato di Kai Dausel, Felice Carbone – Abbiamo inoltre chiesto alla Corte d’Assise di non consentire la presenza, durante le udienze, della troupe tedesca che aveva installato una telecamera all’interno dell’aula. Questa richiesta ha l’unico scopo di tutelare i giudici popolari, ovvero i componenti laici della Corte, evitando che possano subire condizionamenti esterni derivanti da eventuali commenti o riprese. La Corte d’Assise deve operare in assoluta serenità, valutando esclusivamente il materiale probatorio raccolto dal Pubblico Ministero. Allo stesso modo, i testimoni che verranno ascoltati non devono conoscere in anticipo le dinamiche processuali attraverso servizi o anticipazioni mediatiche. Tutto ciò serve a garantire credibilità e serietà al lavoro della pubblica accusa e a consentire a tutti i soggetti coinvolti di operare con la massima tranquillità”.

Sul fronte dibattimentale, Carbone conclude: “Cercheremo di dimostrare che Kai Dasusel non è il responsabile dell’omicidio contestato. Abbiamo piena fiducia nell’esame dibattimentale delle prove, ritenendo che – pur nella coerenza interna dell’impianto accusatorio – il materiale raccolto presenti evidenti criticità, tali da non poter fondare un addebito così grave nei suoi confronti”. La prossima udienza si terrà il 4 dicembre.

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