Il Commissario Regionale di CIA Campania, Carmine Fusco, esprime forte preoccupazione per i tagli alla PAC.
«Questi tagli – spiega – rappresentano un attacco diretto al lavoro degli agricoltori campani. Sarebbe un colpo durissimo per migliaia di imprese che, ogni giorno, garantiscono qualità, sostenibilità e difesa dei territori, spesso in condizioni difficili. La nostra agricoltura è un argine allo spopolamento delle aree interne, una risorsa per il turismo ed un presidio fondamentale contro il dissesto idrogeologico. Non possiamo accettare scelte che mettono a rischio tutto questo. Lo stiamo gridando ad alta voce da mesi ma l’Europa non vuole ascoltare, preferisce dirottare quei finanziamenti su altri settori come quello militare e degli armamenti.»
Fusco aggiunge: «La Campania sarà presente in maniera compatta alla mobilitazione del 18 dicembre a Bruxelles. Partiremo con una delegazione numerosa , consapevoli che serve una scossa politica forte: senza agricoltura non c’è sicurezza alimentare, non c’è futuro per i territori, non c’è Europa.»
CIA Campania ribadisce che la PAC rappresenta uno strumento essenziale non solo per sostenere il reddito degli agricoltori, ma per garantire: continuità produttiva e qualità del cibo, tutela del paesaggio e dell’ambiente, cura delle aree interne e montane, resilienza ai cambiamenti climatici, protezione del suolo e prevenzione del dissesto. «Ridurre le risorse equivale a indebolire l’intero sistema agricolo – conclude Fusco – e con esso l’equilibrio ambientale ed economico della Campania. Non ci fermeremo finché la voce degli agricoltori non sarà ascoltata.»
Il Presidente nazionale di CIA-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, richiama la gravità del momento e lancia l’allarme sul progetto della Commissione europea di smantellare la Politica Agricola Comune, accorpando i fondi agricoli in un contenitore unico con altri comparti e prevedendo tagli del 22%, pari a 9 miliardi in meno per l’Italia. Una prospettiva che colpirebbe duramente anche la Campania, regione già segnata da fragilità strutturali, dal peso della burocrazia e da un’agricoltura che svolge un ruolo cruciale per sicurezza alimentare, tutela del suolo, presidio delle aree interne e biodiversità.


