12 Dicembre 2025

Paestum, la Tomba del Tuffatore e il mistero di quel tuffo che non smette di incantare

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Paestum, la Tomba del Tuffatore e il mistero di quel tuffo che non smette di incantare

Paestum, la Tomba del Tuffatore e il mistero di quel tuffo che non smette di incantare

Il Museo Archeologico Nazionale di Paestum custodisce uno dei reperti più affascinanti ed enigmatici della Magna Grecia: la Tomba del Tuffatore, così chiamata perché sulla lastra di copertura è raffigurato un giovane nell’atto di tuffarsi da un trampolino verso un misterioso specchio d’acqua increspato.

Rarissima testimonianza di pittura greca parietale datata tra il 480 e il 470 a. C., fu rinvenuta il 3 giugno 1968 nella necropoli di Tempa del Prete, a sud dell’antica Paestum, grazie agli scavi condotti dall’archeologo Mario Napoli. Fin da subito il misterioso tuffo suscitò meraviglia, sollevando un acceso dibattito sui suoi possibili significati.

Secondo l’interpretazione più diffusa, sostenuta dallo stesso Napoli, si tratta di un tuffo simbolico, metafora del passaggio dalla vita alla morte. Un’altra ipotesi, che gode di minore popolarità ma comunque affascinante, vi vede invece un tuffo reale, enfatizzando la bellezza del gesto atletico come espressione di coraggio e di esuberanza vitale.

Al di là delle possibili spiegazioni simboliche, mistiche ed escatologiche, l’immagine trasmette infatti al primo impatto visivo un forte slancio vitale e una sensazione di libertà, in netto contrasto rispetto all’idea della morte.

Sospeso tra cielo e mare nello splendore di un attimo eterno, grazie alla divina leggerezza del suo volo verso l’ignoto il giovane tuffatore rimane inafferrabile. E forse proprio in questa inafferrabilità si cela il segreto della sua forza vitale e del fascino magnetico con cui incanta i visitatori provenienti da ogni parte del mondo.

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