La riduzione della plastica è diventata uno dei principali indicatori della transizione ecologica delle città italiane. In Campania, regione a lungo associata a emergenze ambientali, i dati raccontano oggi una realtà più complessa: accanto a esempi virtuosi resistono ancora criticità strutturali. La domanda è legittima: quanto sono davvero green le città campane nella lotta alla plastica?
I numeri della raccolta differenziata
Secondo il rapporto Comuni Ricicloni 2024 di Legambiente, in Campania 323 Comuni superano il 65% di raccolta differenziata, un dato in crescita rispetto agli anni precedenti .
Il dato regionale medio di raccolta differenziata ha raggiunto il 57% nel 2023, contro appena l’11% registrato nel 2003, segnando un incremento di oltre il 400% in vent’anni .
Un segnale positivo, ma non ancora sufficiente a garantire una gestione completamente sostenibile dei rifiuti plastici, soprattutto nelle grandi aree urbane.
I Comuni “Plastic Free” in Campania
Nel 2024 sono stati sette i Comuni campani riconosciuti come “Plastic Free” dall’associazione nazionale Plastic Free Onlus:
Bacoli, Falciano del Massico, Cesa, Pomigliano d’Arco, Somma Vesuviana, Benevento e Telese Terme .
Questi Comuni si distinguono per:
limitazioni all’uso della plastica monouso, controllo più severo sui conferimenti, campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini.
Un esempio emblematico è Bacoli, diventata negli anni un modello regionale per politiche ambientali e coinvolgimento civico .
Le iniziative regionali contro la plastica
La Regione Campania ha rafforzato negli ultimi anni le politiche di riduzione dei rifiuti attraverso il Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani (PRGRU), che prevede:
incremento del riciclo degli imballaggi in plastica, riduzione dello smaltimento in discarica, sviluppo di nuovi impianti di trattamento .
A livello nazionale, anche molti Comuni campani hanno aderito al programma del Ministero dell’Ambiente “Mangiaplastica”, che finanzia l’installazione di eco-compattatori per bottiglie in plastica .
Rimozione dei rifiuti plastici dall’ambiente
Nel solo 2024, in Campania sono state rimosse oltre 26 tonnellate di plastica e rifiuti da spiagge, parchi e aree pubbliche grazie a campagne di pulizia ambientale coordinate da associazioni e volontari .
Un ruolo importante è svolto anche dalla campagna “Riciclaestate” di Legambiente, attiva lungo le principali località balneari della regione, con azioni di educazione ambientale e raccolta differenziata nei luoghi turistici .
Le luci e le ombre
Nonostante i miglioramenti, la Campania resta una delle regioni con maggiori difficoltà infrastrutturali nel trattamento dei rifiuti plastici:
Punti di forza:
crescita costante della raccolta differenziata aumento dei Comuni virtuosi maggiore sensibilità ambientale dei cittadini
Criticità ancora aperte:
carenza di impianti per il riciclo avanzato della plastica forti differenze tra piccoli centri e grandi città ritardi nelle aree più densamente popolate
Secondo il rapporto nazionale 2025 sui Comuni “Rifiuti Free”, la Campania resta comunque la prima regione del Sud Italia per numero di Comuni virtuosi in tema di gestione dei rifiuti, con 84 Comuni sotto la soglia dei 75 kg pro capite di indifferenziato .
Una regione in transizione
Le città campane oggi non sono più solo il simbolo delle emergenze ambientali del passato, ma neppure un modello pienamente compiuto di sostenibilità. La riduzione della plastica è in corso, con segnali incoraggianti, ma ancora disomogenei.
La sfida dei prossimi anni sarà trasformare le buone pratiche locali in politiche strutturali di sistema, capaci di rendere tutta la Campania veramente green — non solo sulla carta, ma nella vita quotidiana dei cittadini.


