Riforma della magistratura: cosa cambia davvero e perché ci riguarda

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Riforma della magistratura: cosa cambia davvero e perché ci riguarda

Il percorso di riforma della giustizia continua a delinearsi in modo sempre più definito: la recente approvazione al Senato della legge costituzionale che introduce la separazione delle carriere tra magistrati inquirenti (PM) e giudicanti (giudici), insieme ad altre novità strutturali, rappresenta un cambiamento epocale per il sistema giudiziario italiano.

Due carriere distinte

Non sarà più possibile passare dal ruolo di pubblico ministero a quello di giudice e viceversa: chi intraprende una carriera, vi rimane per tutta la vita professionale. Si tratta di una svolta tesa a garantire la massima chiarezza sui ruoli e a evitare sovrapposizioni tra giudizio e accusa.

Due CSM separati

Con l’approvazione, vengono creati due Consigli Superiori della Magistratura: uno per i PM e uno per i giudici. Entrambi perseguitano l’obiettivo di garantire maggiore autonomia e specializzazione nelle scelte interne relative a carriera, assegnazione degli incarichi e promozioni, pur mantenendo un’omogeneità nel sistema.

Alta Corte Disciplinare

Si introduce una Corte Disciplinare indipendente, incaricata di gestire le questioni etiche e deontologiche. È una risposta attesa per snellire le procedure e distanziarle da influenze interne.

Sorteggio e scambio limitato di potere

I membri dei nuovi CSM saranno selezionati in parte a sorte e non potranno ricoprire incarichi consecutivi, colmando il rischio di consolidamento di poteri e correnti interne al sistema giudiziario.

Sfide e reazioni

Critiche sono arrivate da esponenti di PD e M5S, che vedono in questa riforma un rischio per l’indipendenza della magistratura e una potenziale sottovalutazione della pluralità al suo interno. Alcuni sostengono che la riforma rischia di rendere più fragile il sistema democratico se non accompagnata da garanzie reali.

Impatto sui territori

Per chi vive lontano dai grandi centri, come in aree del Sud o nel Cilento, l’importanza della riforma resta centrale: una magistratura trasparente e responsabile rappresenta una barriera efficace agli abusi e una tutela reale dei diritti, anche nei tribunali più periferici.

Fonti: ANSA, Il Sole 24 Ore, La Repubblica
Foto: Giustiziainsieme.it

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