2 Novembre 2025

Risparmio postale: Salerno seconda provincia per titoli pro capite, terza per numero di buoni e libretti

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Risparmio postale: Salerno seconda provincia per titoli pro capite, terza per numero di buoni e libretti

Nei giorni scorsi c’è stato un evento promosso da Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti sui 150 anni del risparmio postale, alla presenza del Presidente della Repubblica e di alcuni ministri.

Analizzando i dati, dicono da Poste italiane, è emerso che Salerno è la seconda provincia in Italia per numero di libretti e buoni pro capite, la terza per numero di buoni e libretti emessi e che la Campania è la prima regione d’Italia sia in termini di valore che per numero di titoli attivi.

Salerno è seconda in Italia per numero di libretti e buoni pro-capite: con quasi un libretto e 1,38 buoni per ciascun abitante, Salerno è seconda sulle 105 province italiane.

Sempre con riferimento al dato pro capite,  le prime 4 province in Italia sono campane: Salerno è preceduta solo da Avellino, seguita da Caserta e Napoli. Salerno si distingue anche per il numero di buoni e libretti in essere. In particolare, è la terza provincia italiana per numero di buoni emessi al 31 dicembre 2024. Con 1 milione 450 mila buoni detiene il 3,76% dell’intero ammontare di buoni attivi in Italia.

Per quanto riguarda il numero di libretti, la provincia di Salerno con 1.036.496 è terza solo dietro ai grandi capoluoghi di regione Napoli e Roma.

La Campania è dunque la prima regione in Italia per il risparmio postale. Il primato riguarda sia i libretti che i buoni, sia in termine di valore che di numero. Per ciò che riguarda i libretti la Campania con 4milioni e 880 mila unità conta più del 15% del totale nazionale e oltre l’11% in termini di valore.

Rispetto ai buoni il numero dei titoli attivi in Campania è superiore al 16% del totale nazionale, oltre il 15% in termini di valore. Il primato della regione si estende anche al comparto riservato ai minori: in Campania, una quota superiore al 20% è destinata ai buoni dedicati ai giovani con meno di 18 anni, per un valore di quasi 2 miliardi di euro, il 19% dell’intero valore investito in Italia.

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