Si è svolta ieri sera, nell’auditorium del Polo Culturale “Cappuccini” di Sala Consilina, la presentazione ufficiale del progetto di candidatura del Comune al titolo di Capitale Italiana della Cultura 2028. Un momento che ha visto convergere istituzioni, rappresentanti del territorio, cittadini ed associazioni interessati al futuro culturale della città.
Ad aprire l’incontro, moderato dalla giornalista Chiara Di Miele, è stato il sindaco Mimmo Cartolano, che ha definito la candidatura “un momento importante e straordinario” per la città e per l’intero comprensorio.
“Il progetto – ha spiegato – nasce con l’obiettivo di dare una spinta non solo a Sala Consilina, ma a tutto il territorio. Abbiamo lavorato per costruire una proposta solida e spendibile anche qualora non dovessimo essere scelti come Capitale della Cultura 2028. Il 18 dicembre ci attende una nuova valutazione che potrebbe portarci tra le dieci finaliste. È un progetto che, tengo a dirlo, non è costato un solo euro alle casse comunali“.
Centrale l’intervento del segretario comunale Francesco Cardiello, responsabile del progetto, che ha illustrato l’impianto concettuale della candidatura.
“Abbiamo raccolto la tradizione di Sala Consilina e l’abbiamo intrecciata con nuovi strumenti e linguaggi. Abbiamo utilizzato anche l’intelligenza artificiale per costruire un percorso che, partendo dalle origini, ci guidi verso ciò che potremmo diventare. È chiaro che competere per diventare Capitale della Cultura è difficilissimo, ma il nostro obiettivo era creare un progetto realizzabile, che fosse una sfida di comunità. Un ponte tra generazioni, tra culture e tra territori: la Sala Consilina che era, che è e che sarà“.
A seguire, l’intervento dell’assessora alla cultura Josè Biscotti, coordinatrice del progetto, che ha sottolineato la valenza collettiva dell’iniziativa: “Questa candidatura rappresenta un punto di partenza. Vogliamo costruire una crescita territoriale comune, che parta dalla nostra identità e da ciò che possiamo diventare con il contributo di tutti“.
A raccontare il percorso comunicativo della candidatura è stato Luigi Nasti, responsabile della comunicazione del progetto: “Mi sono sentito coinvolto sin da subito. L’obiettivo è arduo, ma è importante il cammino che stiamo compiendo. Il nostro compito è fare in modo che tutto questo non resti solo un insieme di belle parole: dobbiamo lanciare iniziative che parlino a tutti e arrivino a tutti“.
Presente anche il vicepresidente della Comunità Montana Vallo di Diano, Antonio Pagliarulo, che ha assicurato l’appoggio dell’ente alla candidatura, riconoscendo il ruolo guida di Sala Consilina nella costruzione di un percorso culturale d’area vasta.
Significativo anche l’intervento del consigliere provinciale delegato al Turismo, Pasquale Sorrentino, che ha invitato a credere nel progetto: “Dobbiamo far conoscere questa candidatura in tutta la provincia, nelle scuole, nei comuni, nelle associazioni. Mi impegnerò affinché questo percorso abbia la massima diffusione. Crederci è il primo passo per raggiungere l’obiettivo“.
Sala Consilina rientra ufficialmente tra i 25 Comuni italiani che hanno manifestato l’interesse a concorrere al titolo di Capitale Italiana della Cultura 2028, rispondendo all’avviso del Ministero della Cultura.
La selezione sarà affidata a una giuria di esperti nominata dal Ministero, che proclamerà la città vincitrice entro marzo 2026.
La presentazione di ieri ha restituito un’immagine chiara: la candidatura è un percorso collettivo, aperto, pensato per generare valore nel presente e nel futuro. Un progetto che non si limita alla competizione ministeriale, ma che ambisce a trasformare Sala Consilina in un laboratorio culturale permanente.
Un ponte, come è stato più volte detto, tra ciò che siamo stati, ciò che siamo e ciò che vogliamo diventare.




