È uno dei cani più iconici al mondo, simbolo di fedeltà, forza e soccorso. Il San Bernardo, gigante buono delle Alpi, continua a esercitare un fascino speciale: pochi cani sanno evocare con la stessa immediatezza immagini di neve, rifugi di montagna e missioni eroiche. Ma dietro la leggenda c’è una storia più complessa, fatta di selezione, instancabile lavoro e un carattere sorprendentemente delicato.
Dalle Alpi al mito: le origini del San Bernardo
Nato tra le nevi del Gran San Bernardo, il passo alpino tra Italia e Svizzera, il San Bernardo deve il suo nome all’antico ospizio fondato dagli agostiniani nell’XI secolo, dove i frati, per secoli, hanno allevato cani robusti e resistenti da impiegare come compagni di viaggio e assistenti nei soccorsi.
Nel corso del Settecento e dell’Ottocento, questi cani divennero celebri per il loro ruolo nelle ricerche dei viaggiatori scomparsi lungo i sentieri. L’immagine del San Bernardo con la botte di rum al collo – seppure più leggendaria che reale – è entrata nel cuore di generazioni e continua a rappresentare il loro spirito di abnegazione.
Barry, l’eroe che salvò 40 vite
La leggenda del San Bernardo si intreccia con la storia di Barry, il cane-eroe dell’Ospizio, capace – secondo i registri dell’epoca – di salvare oltre 40 persone intrappolate nella neve e nelle valanghe. La sua figura è talmente iconica che un suo esemplare imbalsamato è conservato al Museo di Storia Naturale di Berna, e ogni anno migliaia di visitatori gli rendono omaggio.
Barry è il simbolo di un’intera razza: forte ma mai aggressiva, coraggiosa ma sempre empatica.
Carattere: un gigante che non lo sa
Nonostante le dimensioni che possono superare i 70 cm al garrese e i 70-90 kg di peso, il San Bernardo ha un carattere sorprendentemente mansueto. È conosciuto come cane:
- Affettuoso e legatissimo alla famiglia
- Paziente con i bambini
- Calmo, mai impulsivo
- Protettivo, ma non aggressivo
- Intelligente, seppur talvolta un po’ testardo
È un cane che vive per il contatto umano e soffre la solitudine. Per questo non è adatto a chi sta fuori casa tutto il giorno.
Non solo montagna: il San Bernardo oggi
Oggi il San Bernardo non è più impiegato nei soccorsi alpini – ruolo ormai affidato a razze più leggere e agili come Border Collie, Pastori tedeschi e Labrador – ma resta un eccellente:
- Cane da compagnia, per chi ha spazio e tempo
- Cane da pet-therapy, grazie alla sua indole equilibrata
- Cane da esposizione, allevato secondo rigidi standard morfologici
- Ambasciatore culturale, che in Svizzera è tutelato da programmi dedicati alla conservazione della razza
A Martigny, al Barryland, un centro unico al mondo, i visitatori possono conoscere da vicino la storia della razza e partecipare ad attività educative con gli esemplari allevati.
Cure, salute e attenzioni
Amato e ammirato, il San Bernardo richiede però molte attenzioni. Tra i principali aspetti da considerare:
- Necessita di spazio e non sopporta il caldo.
- Va seguito con alimentazione controllata: la crescita veloce può affaticare le articolazioni.
- È predisposto ad alcune patologie tipiche delle razze giganti, come la displasia e la torsione gastrica.
- Ha un carattere collaborativo, ma l’addestramento deve essere dolce, mai coercitivo.




