Sanità, PSI Golfo di Policastro: governo ostaggio del pregiudizio, penalizzata la Campania

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Sanità, PSI Golfo di Policastro: governo ostaggio del pregiudizio, penalizzata la Campania

«La fumata nera sull’uscita della Regione Campania dal piano di rientro sanitario rappresenta l’ennesimo atto ostile del governo di destra guidato da Giorgia Meloni nei confronti del Mezzogiorno.» Ad affermarlo in una nota Gianfrancesco Caputo, coordinatore Partito Socialista Italiano Golfo di Policastro.

«In un Paese dove la sanità pubblica dovrebbe essere garanzia di uguaglianza e tutela per tutti i cittadini, il comportamento del Ministero della Salute – in netto contrasto con il parere favorevole del Ministero dell’Economia – getta una luce inquietante su dinamiche che sanno più di ostruzionismo politico che di seria valutazione tecnica. Il Ministero dell’Economia ha certificato i progressi della Campania in termini di sostenibilità economica e contabile. La Regione ha fatto i compiti a casa, ha risanato il bilancio e migliorato la governance sanitaria. Eppure, è bastato un “no” del Ministero della Salute, giustificato da due parametri marginali – il numero di posti letto nelle RSA e la copertura degli screening oncologici – per bloccare un processo che avrebbe segnato la fine di un commissariamento decennale.»

«Il primo punto critico sollevato dal Ministero riguarda le RSA, le strutture per anziani, per cui la Campania non raggiungerebbe la soglia fissata. Peccato che proprio i dati ufficiali smentiscano la tesi ministeriale, i posti letto oggi disponibili superano ampiamente la domanda effettiva. In altre parole, ci sono più letti di quanti ne servano. Ma questo, evidentemente, non basta. La realtà viene piegata alla convenienza di chi è al potere.»

«Quanto al secondo rilievo – la scarsa copertura degli screening oncologici – siamo di fronte a un altro paradosso. La Campania non è certo la sola regione in Italia a non raggiungere gli obiettivi minimi. Tuttavia, mentre per altre amministrazioni (magari governate dal centrodestra) si chiude un occhio, alla Campania si sbatte la porta in faccia. Due pesi e due misure che pongono un’ombra gravissima, quella di una sanità ostaggio della propaganda elettorale.»

«Tutto lascia pensare che il vero obiettivo di questo diniego sia politico. La Campania, governata da anni dal centrosinistra, viene trattata come una regione di serie B. In vista delle prossime scadenze elettorali, il governo Meloni sembra intenzionato a strumentalizzare la sanità per indebolire un’amministrazione scomoda, incurante delle ricadute concrete su milioni di cittadini. La vicenda del punto nascite dell’ospedale di Sapri è la goccia che fa traboccare il vaso. Una richiesta di proroga – già respinta nel 2023 – viene oggi rimandata strumentalmente al parere del Comitato Nazionale Punti Nascita. Un rinvio che sa tanto di farsa, un escamotage per ritardare all’infinito una decisione cruciale per le donne del Golfo di Policastro, che saranno costrette a percorrere chilometri per partorire in sicurezza. È una scelta cinica, politicamente punitiva, che calpesta il diritto alla salute e alla maternità in territori già fragili e marginalizzati.»

«Ha pienamente ragione la Regione Campania a valutare un ricorso al TAR. Di fronte a un evidente abuso politico, l’unica risposta possibile è quella legale e istituzionale. Ma ciò non cancella l’amarezza e l’indignazione per un governo che, a parole difende l’unità nazionale, ma nei fatti alimenta divisioni, punisce chi non è allineato e trasforma la sanità in un campo di battaglia ideologico. La salute non è né di destra né di sinistra. È un diritto costituzionale. E il governo Meloni, su questo diritto, ha scelto ancora una volta di voltare le spalle ai cittadini della Campania e del Golfo di Policastro.»

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