Sanità, Vietri: «A Pompei ci vada De Luca, ma per chiedere scusa»
| di Redazione
«Ho salvato la sanità e voi dovreste andare a Pompei a piedi» sono alcune delle dichiarazioni del presidente della Regione, Vincenzo De Luca, rivolgendosi ai banchi delle opposizioni in Consiglio regionale durante il dibattito sulla legge per la proclamazione delle zone disagiate in Campania che ha l’obiettivo di tenere in vita tre punti di nascita in Campania, tra i quali quello di Sapri.
«Ancora una volta, in Consiglio Regionale, il presidente De Luca ha scelto la propaganda anziché la verità, offrendo ai cittadini campani una narrazione completamente distorta della situazione sanitaria regionale. È doveroso smentire punto per punto le sue affermazioni». Lo afferma il deputato Imma Vietri, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Affari Sociali e Sanità.
«De Luca continua a parlare di penalizzazioni nei fondi sanitari, ma omette che grazie all’introduzione del coefficiente di deprivazione, voluto dal Governo Meloni, nel 2023 le regioni del Sud hanno ricevuto 210 milioni in più. Solo la Campania ha avuto 78 milioni di euro aggiuntivi. Dunque, altro che tagli. Il problema, semmai, è come questi fondi vengono gestiti male da chi governa la Regione».
Sul tema dei punti nascita, Vietri chiarisce ulteriormente: «Il decreto Balduzzi, approvato dal centrosinistra, stabilisce un limite minimo di 500 parti all’anno per mantenere attivi i punti nascita, ma prevede anche la possibilità per le regioni di richiedere deroghe in presenza di particolari condizioni territoriali o legate all’accessibilità dei servizi. La Regione Campania non ha presentato alcuna nuova richiesta di deroga dal 2019, anno in cui l’ultima istanza fu bocciata dal Governo Conte II, sostenuto da Pd e M5S. Eppure, alcuni punti nascita sono rimasti comunque aperti: prova evidente che la responsabilità di mantenerli in funzione è della Regione stessa, che ha piena facoltà di farlo. É un fatto inconfutabile che smentisce, dunque, qualsiasi tentativo di scaricare le colpe sul Governo nazionale. Questi sono i fatti. Ed è bene ribadirli per smascherare le strumentalizzazioni politiche portate avanti da De Luca e anche da qualche ex Cinque Stelle, che fino a poco tempo fa si ergeva a principale oppositore del governatore salvo poi esserne diventato l’avvocato di ufficio, usando due pesi e due misure a seconda della collocazione in Consiglio regionale. La verità è semplice: i fondi sono stati integrati dal Governo Meloni, le norme consentono flessibilità, ma la gestione De Luca ha fallito su tutta la linea. I cosiddetti ‘miracoli’ sbandierati dal governatore, infatti, si traducono in liste d’attesa infinite, pronto soccorso al collasso, personale sanitario sotto organico e migliaia di cittadini costretti a curarsi fuori regione. Per questo il presidente della Regione – conclude Vietri – dovrebbe andare lui a Pompei, ma a chiedere perdono per come ha ridotto la nostra regione».
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