Il Natale arriva ovunque. Soprattutto tra corridoi e speranze della SIR di Castel Ruggero, la Struttura Intermedia Residenziale che accoglie pazienti psichiatrici sotto la guida della dottoressa Caterina Speranza. Qui nei giorni scorsi è stata inaugurata la mostra di presepi. Mani che modellano, dipingono, costruiscono mondi minuscoli, e portano la vita e la bellezza dove sembra impossibile che ci sia.
L’inaugurazione non è una mostra come le altre. Qui non si espongono soltanto presepi: si espone un lavoro, una risalita, un pezzo di dignità restituita. I presepi in legno sono infatti opera degli ospiti della struttura, guidati dalle mani esperte del maestro Vincenzo Cernicchiarro. Un artigiano che al legno parla e dal legno ottiene risposte, ma che soprattutto ha saputo rivolgere lo stesso ascolto paziente agli uomini e le donne che, ogni giorno, il destino costringe a combattere contro ombre che in pochi vedono.
A coordinare il laboratorio di falegnameria è stato l’infermiere Gerardo Tedesco, uno di quelli che il mestiere lo abita. Si dice spesso, con abuso di retorica, che certe cose si fanno “per passione”: qui, per una volta, la formula non è consumata. Tedesco insieme alla collaboratrice Rosanna Brandia ha portato avanti il lavoro dopo il turno. Il risultato è una collezione di presepi e di oggetti che ha l’odore del legno vivo e il sapore della tenacia.
La mostra racconta qualcosa di più profondo: la possibilità, sempre presente, che un luogo di cura possa trasformarsi in un luogo di creazione; che chi lotta con la fragilità possa generare bellezza. «Il nostro laboratorio funziona tutto l’anno – spiega la referente Speranza – ed è uno degli strumenti più efficaci per favorire autonomia, espressione e inclusione».
