Strage di pesci nel fiume Tusciano: corso d’acqua prosciugato
| di Redazione
Pesci morti e un fiume quasi prosciugato: è la drammatica situazione che si sta vivendo in queste ore a Battipaglia, lungo il tratto cittadino del fiume Tusciano. L’allarme è stato lanciato da cittadini e associazioni ambientaliste, che hanno segnalato la morìa di migliaia di esemplari ittici. Trote, anguille – specie attualmente protetta –, barbi, cavedani e molte altre specie sono state trovate senza vita nel letto del fiume, a causa dell’assenza di acqua.
La causa sarebbe il blocco del flusso idrico che alimenta il Tusciano, rendendo il corso d’acqua un susseguirsi di pozze isolate, insufficienti a garantire la sopravvivenza della fauna ittica. Sui social è partita una mobilitazione per sollecitare l’intervento delle autorità competenti e chiedere l’immediata apertura della diga, affinché l’acqua possa tornare a scorrere fino alla foce.
«È necessario garantire il minimo deflusso vitale – si legge in un appello – per salvare gli animali ancora in vita e presenti nelle poche pozze rimaste». Intanto, le autorità locali sono state allertate e sono in corso valutazioni per scongiurare ulteriori danni ambientali.
Secondo quanto denunciato da attivisti e residenti, non si tratta di un episodio isolato: fenomeni simili si sarebbero già verificati in passato, segnalando una gestione idrica che da anni penalizza l’ecosistema fluviale del Tusciano.
La speranza è che, questa volta, non ci si limiti a un intervento d’urgenza, ma si proceda a una pianificazione più attenta e sostenibile delle risorse idriche, per evitare che il fiume – e la vita che lo abita – continui a morire in silenzio.
©Riproduzione riservata