Svelato, ieri sera, l’affresco “La discesa agli inferi” del Santuario di Sant’Antonio a Polla. Si tratta di affreschi che da alcuni mesi sono sottoposti ai lavori di restauro non ancora conclusi, ma che nel frattempo stanno rivelando forme e colori più nitidi e chiari, in grado di mostrare caratteristiche specifiche e significative da un punto di vista storico e teologico.

Ieri il racconto di fra Mimmo Marcigliano e della teologa Lorella Parente ha “svelato” anche i segreti di tale affresco. Una composizione molto equilibrata ma nello stesso tempo articolata per l’effetto scenico dell’episodio raffigurato. «Opera del pittore lucano Pietro Antonio Ferro, operante nei primi anni del sec. XVII con modelli cinquecenteschi, la scena – hanno spiegato – va letta nel suo contesto di redenzione operata da Gesù perché tutti si salvino per mezzo di lui, i vivi e i morti. Gli inferi si presentano a noi attraverso una costruzione architettonica: Gesù con in mano una croce a stilo e con i segni della Resurrezione, della vittoria sulla morte, calpesta le porte abbattute. Adamo ed Eva sono già stati tratti fuori insieme con Giovanni Battista e altri profeti.»
Tuttavia, e questo ha creato qualche malumore, è stata dimenticata la prima restauratrice degli affreschi, tra l’alto di Polla, Maria Rosaria Esposito Piccolo.


