Tabacco, CIA: «Settore strategico per le aree interne»

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Tabacco, CIA: «Settore strategico per le aree interne»

Il futuro della tabacchicoltura tra nuove sfide, calo della produzione e politiche fiscali sempre più stringenti è stato al centro del 38° Congresso di Unitab Europa, svoltosi a Napoli con la partecipazione di delegazioni di produttori, istituzioni, industria e ricerca da tutto il continente.

Presente ai lavori anche CIA-Agricoltori Italiani, che ha richiamato l’attenzione sui rischi economici e sociali che un ridimensionamento della produzione potrebbe comportare, soprattutto per le aree interne del nostro Paese, dove il tabacco rappresenta spesso l’unica coltura capace di garantire reddito e presidio del territorio. L’Italia si conferma primo produttore europeo, con oltre 40.000 tonnellate annue, pari al 30% della produzione comunitaria.

La Campania, insieme all’Alta Valle del Tevere, alla Bassa Veronese e alla Val di Chiana, è tra le regioni più rilevanti, grazie soprattutto alle produzioni delle aree interne, dal Beneventano all’Avellinese. “In Campania la tabacchicoltura non è solo una coltura agricola, ma una vera e propria leva economica e sociale”, ha dichiarato Carmine Fusco, commissario CIA Campania. “Parliamo di un comparto che sostiene migliaia di famiglie, con un impatto occupazionale altissimo, soprattutto per donne e giovani, e che garantisce un presidio fondamentale in territori che altrimenti rischierebbero l’abbandono. Una contrazione produttiva significherebbe impoverimento e perdita di identità per molte comunità rurali.

Il tabacco, infatti, è una coltura labour intensive, che richiede tra le 200 e le 700 ore di lavoro per ettaro all’anno. In Campania, questa caratteristica ha favorito anche un’importante integrazione di lavoratori migranti, diventando un esempio virtuoso di inclusione sociale nel settore agricolo. Sul fronte delle politiche europee, CIA ribadisce la necessità di trovare un equilibrio tra la tutela della salute pubblica e la
salvaguardia delle produzioni locali. “Un aumento eccessivo delle accise rischierebbe di ridurre gli acquisti di tabacco italiano da parte delle multinazionali, spostando la produzione verso Paesi extra- UE con standard inferiori”, ha spiegato Fusco. “Questo avrebbe un impatto devastante per le nostre aziende agricole e favorirebbe al contempo il mercato illecito, con danni per i consumatori e per l’erario. Occorre una strategia condivisa che protegga la salute ma che sostenga anche le nostre filiere agricole, tracciate e sostenibili.

Durante il Congresso, è stato eletto Gennarino Masiello come nuovo presidente di Unitab Europa. “A Masiello vanno i nostri più sinceri auguri di buon lavoro”, ha aggiunto Fusco. “CIA Campania è pronta a collaborare con lui e con tutta la nuova dirigenza per costruire un futuro solido per la tabacchicoltura, valorizzando il lavoro dei nostri agricoltori e preservando un settore che in Campania ha radici storiche e strategiche.

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