Tecnologia e cultura: presentato a Padula il progetto RASTA
| di Redazione
È stato presentato ieri a Padula il progetto “RASTA – Realtà Aumentata e Story-Telling Automatizzato per la valorizzazione di Beni Culturali ed Itinerari”. Presso la sede della Comunità montana Vallo di Diano, un’intera giornata è stata dedicata all’iniziativa che vuole rafforzare l’immagine del comprensorio e dei suoi tesori, ricorrendo anche alle nuove tecnologie: realtà aumentata, correlazione semantica ed intelligenza artificiale.
In apertura, Vittorio Esposito, ha voluto rimarcare proprio il lavoro che la Comunità montana sta accelerando sotto la sua presidenza. «Siamo impegnati da anni con la SNAI, probabilmente la più importante della Campania, investendo bene nel territorio. Abbiamo peculiarità naturalistiche, archeologiche, ecc… da offrire al turismo nazionale ed internazionale, che si sta spostando da nord verso sud con particolare interesse verso Cilento e Vallo di Diano. I nostri 15 comuni, da Pertosa a Casalbuono, vantano le Grotte dell’Angelo, il centro storico di Teggiano, il Parco dei Mulini, il monte Cervati, la Certosa di San Lorenzo, il Battistero di San Giovanni in Fonte, la Cerreta Cognole… siamo impegnati nel proporre tutti questi tesori in tutti i luoghi e con ogni tecnologia, compresa quella 3d».
Il progetto ha potuto contare su una stretta collaborazione fra istituti di ricerca, università, imprese, associazioni. Ne sono coinvolti l’Università della Campania (capofila), del Molise, di Bari, di Perugia, l’Università Milano-Bicocca e UniSalento. Con loro alcuni partner strategici: Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica (CINI), il Gran Sasso Science Institute, la C.M. “Vallo di Diano” e le aziende Essea Digit e Orangee.
Nel Vallo di Diano le attività di ricerca si sono concentrate sul Battistero paleocristiano di San Giovanni in Fonte, luogo cardine del monachesimo italo-greco, con l’obiettivo di offrire ai futuri visitatori un’esperienza interattiva, accessibile e personalizzata.
Antonio Pagliarulo, vicepresidente delegato al Turismo, ha seguito il progetto in prima persona. «La cosa che mi ha fatto maggiormente piacere nel 2021, quando questo progetto è nato con la professoressa Alaggio, è stato realizzare quanto il Vallo di Diano fosse prezioso proprio in questo progetto ministeriale. Da amministratore non posso che esserne felice. Abbiamo scelto il Battistero, dove è stato fatto un lavoro egregio, ed è stato creato un gemello digitale, consentendo ai visitatori di immergersi in tutta la sua bellezza. Crediamo nella forza di questa iniziativa, ed invito il gruppo di lavoro accademico ad andare avanti. Per noi è un ulteriore passo nella creazione della Destinazione Turistica Vallo di Diano: ci crediamo, continueremo, tireremo fuori il meglio da questo territorio».
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