Vibonati, bambino in coma: sospesa la responsabilità genitoriale anche al padre

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Vibonati, bambino in coma: sospesa la responsabilità genitoriale anche al padre

Nuovo capitolo nella vicenda del piccolo Pietro, il bimbo di undici mesi ricoverato in condizioni gravissime all’ospedale Santobono di Napoli. Il Tribunale per i minorenni di Potenza ha disposto la sospensione della responsabilità genitoriale anche al padre, dopo che lo stesso provvedimento era stato adottato nei confronti della madre. Contestualmente è stato nominato un tutore per il bambino e per il fratellino maggiore, di tre anni.

La decisione, notificata l’altra mattina, arriva a più di un mese dall’udienza svoltasi davanti ai giudici lucani. Restano riservate le motivazioni del provvedimento, ma in aula era emerso che alcune delle lesioni riportate dal neonato potrebbero risalire a un periodo precedente l’ultimo ricovero.

La madre del bambino, 25 anni, originaria di Licusati, frazione di Camerota, è indagata insieme al suo attuale compagno. Entrambi devono rispondere delle gravi ferite riscontrate sul piccolo. Diversa la posizione del padre, panettiere 32enne residente a Sapri, che non risulta iscritto nel registro degli indagati. Il suo avvocato, Franco Maldonato, ribadisce che il genitore sarebbe parte offesa in questa vicenda.

Il quadro clinico di Pietro resta drammatico. Dal 5 giugno è ricoverato al Santobono, in prognosi riservata e con respirazione assistita. Quel giorno era stato trasportato in condizioni disperate all’ospedale di Sapri, con fratture e difficoltà respiratorie, per poi essere trasferito d’urgenza in eliambulanza a Napoli. Da allora è in coma, sotto costante osservazione dell’équipe medica.

Per fare piena luce sull’accaduto, la Procura di Lagonegro ha disposto una serie di accertamenti, compreso il sequestro della villetta di Villammare, nel comune di Vibonati, dove il bambino viveva con la madre, il compagno e il fratellino. Sono state esaminate cartelle cliniche e documentazione sanitaria relative ad accessi precedenti negli ospedali del territorio.

La vicenda si intreccia anche con la separazione in corso tra i due genitori. Restano tanti gli interrogativi irrisolti: le indagini dei carabinieri e dei magistrati dovranno chiarire l’origine delle lesioni e ricostruire con precisione cosa sia accaduto nelle settimane che hanno preceduto il ricovero d’urgenza.

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