“Lode a Cristo e al Metal people!”: i Members of God live al Meeting del Mare. L’intervista

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“Lode a Cristo e al Metal people!”: i Members of God live al Meeting del Mare. L’intervista

Una presenza conosciuta al pubblico del Meeting del Mare: sono i Members of God, pronti a riportare sul palco di Marina di Camerota il loro christian metal il 2 giugno, serata che vede come headliner Il Teatro degli Orrori.

Li abbiamo intervistati.

D: Presentatevi ai nostri lettori.
R: Innanzitutto è un piacere essere qui! Noi siamo i Members of God. Veniamo da parti diverse ma relativamente vicine l’una all’altra: Enzo, il cantante, da Gragnano, Antonio (chitarrista), Jahn (bassista) e Roberto (tastierista), essendo rispettivamente fratelli e cugini tra loro, dallo stesso paese, ovvero Casalvelino Marina. Pasquale (batterista) da Ascea Marina. Ci presentiamo come progressive metal band, ma preferiamo porre avanti a tutto il fatto che siamo una christian band. Ci riteniamo umili messaggeri di Dio e come è inevitabile notare dal look del cantante, “impersonifichiamo” nostro Signore Gesù Cristo il Nazareno che porta il Suo messaggio sulla terra; un’ulteriore evangelizzazione attraverso un mezzo, o meglio, un genere all’apparenza anomalo a tale scopo: il metal. A riguardo noi crediamo che Cristo in sé sia metal nel Suo messaggio, che fonda nella Sua Parola una per così dire violenza/dolcezza, che ha il potere di ottenere ottimi riscontri in chi davvero ascolta. Ci dà fastidio considerare la Sua figura, come quella di un mite pastore che in maniera cheta, infondeva il Suo messaggio al popolo. Il suo spirito polemico, nonché provocatorio, non lascia spazio ad un’ideologia buonista che sfocia in un moralismo davvero poco pratico, come è mostrato nella maggior parte dei casi. Cristo è un maestro che noi abbiamo scelto di seguire e che, nonostante i nostri continui errori, ci porterà con amore ad abbracciare anche coloro che non hanno avuto la fortuna di “conoscerlo”.

D: I vostri testi sono il risultato di ricerche e studi teologici: semplice passione o qualcuno di voi è “dentro” l’ambiente religioso?
R: Sono 15 anni oramai (forse me ne sfugge qualcuno!) che Enzo Donnarumma, il cantante della band, riveste il ruolo di Cristo, anni in cui si è calato in un enorme studio teologico che lo ha portato a maturare il pensiero cristiano che emerge potente dall’album “Ten Talking Words” e che, noi con lui, vogliamo condividere. Crediamo nella Parola di Dio, crediamo di averne assimilato il messaggio più vero, e ne siamo felici. Vediamo nella gente il marcio che prima vedevamo in noi stessi, e ci sentiamo in dovere di condividere la nostra personale via di felicità! Il nostro Paradiso è qui, ora! E questo non ci preclude, come spesso asseriscono tante persone, nessun aspetto della nostra vita! Amiamo il metal, gli amici, il vino e le belle donne, la libertà, le lacrime e i sorrisi. Ogni cosa che rende la nostra vita bella.

D: Parlateci del vostro disco, “Ten Talking Words”?
R: Si tratta di un full-length di 17 tracce, precisamente di un concept album che è in attesa di essere rilasciato dall’etichetta inglese Casket Music. Un terremoto nel cuore dell’uomo sconvolge le false fondamenta del suo essere: Cristo, ritornato qui nei giorni attuali, si fa spazio in esso, scacciando con pace e violenza il marciume infetto che logora il vivere quotidiano e predicando la profonda novità di come gustare sé stessi, le relazioni con la gente e il senso del vivere di ogni uomo. Le grandi istituzioni gli propongono di diventare un leader che finalmente porti ordine nel mondo, ma Egli astutamente si rifiuta di rappresentare l’ipocrisia fallace di un ordine mondiale e ribadisce che il Suo messaggio è libero, libero di parlare perfino il linguaggio dell’heavy metal. “Ten Talking Words”, le dieci parole parlanti, i dieci comandamenti nella loro profonda dolcezza e sapienza eterna, brano dopo brano, vengono da Lui analizzati alla luce del XXI secolo.

D: Per quanto riguarda l’immagine, soprattutto quella del cantante, che rimanda iconograficamente a quella di Gesù, non credete sia un’esagerazione? Il pubblico potrebbe lasciarsi distrarre da questo fattore travisando il messaggio.
R: Il rapporto tra iconografia e contenuto religioso è vecchio quanto la nascita del cristianesimo e certamente non saremo noi a saper risolvere questa secolare disputa. Tuttavia riteniamo che sia il contrario: è assolutamente indispensabile per l’occhio del nostro pubblico contemplare delle parole incarnate in un personaggio che le rappresenta, dando, tra l’altro, un bello schiaffo provocatorio alla figura vecchia e sbagliata del buon pastore mite, mansueto, rassegnato al dolore, esile, fragilotto ed asceticamente assente ai problemi pratici di ogni uomo che, qui in terra, grida giustizia!

D: Progetti futuri?
R: Abbiamo solo intenzione di lasciarci conoscere e seguire dalla gente che apprezza il nostro stile e magari il nostro messaggio. Siamo consapevoli del fatto che il cristianesimo è una religione non molto conforme alla gente metallara e ribadisco, perché non conoscono il suo vero messaggio. Speriamo comunque di poter attirare attenzione e lasciar loro interessare del Cristo Metal che è in ognuno di noi!

D: Volete aggiungere qualcosa?
R: Speriamo di non aver annoiato i lettori e soprattutto di aver suscitato almeno un minimo di curiosità riguardo al nostro progetto. Per qualsiasi chiarimento basta contattarci. Internet è diramato davvero bene! Lode a Cristo e al Metal people!

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