Apre a Vallo della Lucania ed Agropoli il Centro Diurno Integrato per disabili

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Apre a Vallo della Lucania ed Agropoli il Centro Diurno Integrato per disabili

Grazie all’impegno e all’attiva collaborazione delle associazioni Aida di Moio della Civitella ed Amici di Agropoli apre il Centro Diurno Integrato per disabili che sarà attivo dal 3 dicembre nei comuni di Vallo della Lucania ed Agropoli, il lunedì e mercoledì, dalle 16.00 alle 19.00.

«Una conquista importante soprattutto in questo periodo difficile – dichiara il presidente dell’ Aida, Luigi Ruggiero – che ci permetterà di rispondere ai bisogni legati allo stato di disabilità psico-fisica di persone grandi attraverso l’attivazione di percorsi occupazionali e di socializzazione, elementi indispensabili per il riconoscimento a pieno titolo dell’identità adulta. Offriremo anche un servizio d’informazione, orientamento e consulenza alle famiglie ed a tutti coloro che sono sensibili ai problemi della disabilità. Abbiamo raccolto la disponibilità delle due amministrazioni comunali che ci ospiteranno a Vallo della Lucania, nell’ex Convento dei domenicani in via Calcinali, e ad Agropoli presso le aule dell’oratorio della parrocchia Madonna delle Garzie. Il progetto può partire grazie ad un primo contributo ricevuto dalla Banca di credito cooperativo dei comuni cilentani. Ci auguriamo che altre sensibilità contribuiscano per permetterci di allargare i nostri servizi all’intero Cilento e garantirli il più a lungo possibile. Il nostro impegno non si ferma, altre iniziative partiranno a breve.» A collaborare con le associazioni di volontariato Aida ed Amici c’è anche la cooperativa sociale Mare Luna che fornisce un pulmino attrezzato per il trasporto dei disabili nei giorni di attività sociale. Del Prete,progettista dell’associazione Amici lavorerà su progetti individuali aggiornati costantemente in base all’evoluzione dei bisogni della singola persona e sperimenterà diverse opportunità che mirano al raggiungimento di un’identità adulta attraverso varie attività: creative, agricole, musicoterapia e canto, comunicazione ‘adatta’, cioè percorsi finalizzati all’individuazione di modi alternativi di relazione, stimolazione sensoriale e relazionale. Tutte queste attività saranno collegate al territorio per favorire i processi d’inclusione sociale.» Spesso le attività assistenziali sono delegate al volontariato che, con spirito di sacrificio, adempie l’assenza dello Stato. Un grazie da tutta la collettività va a chi, con tenacia, impegno e pochi fondi, è costantemente impegnato a garantire almeno i servizi essenziali in assenza di concrete e adeguate risposte istituzionali.

 

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