Sequestro ex Club Med di Palinuro, nasce il comitato civico a difesa del villaggio

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Sequestro ex Club Med di Palinuro, nasce il comitato civico a difesa del villaggio

Un’area di 150mila metri quadrati sequestrata dalla magistratura nell’ottobre del 2010 perché «edificata illegalmente», circa ottanta persone denunciate per abusivismo edilizio, tra imprenditori, professionisti e impiegati statali e una battaglia tutta ancora da giocare.

A quasi tre anni ormai dal sequestro delle 120 villette dell’ex Club Med di Palinuro i numerosi proprietari terrieri affilano gli artigli e costituiscono un comitato civico a difesa dell’area. “Pro Area Ex Club Med Palinuro” raggruppa la maggioranza di essi. Obiettivo quello di ottenere «dalle pubbliche autorità la risoluzione delle controversie dell’area Ex Club Med» che vede da oltre trent’anni proprietari, amministratori pubblici e di recente anche la Procura ed il Commissario ad acta impegnati in una controversia senza né vincitori né vinti.

«Vogliamo promuovere – si legge nello statuto del Comitato – ogni iniziativa utile a tutelare, salvaguardare, recuperare, riqualificare l’ambiente, la proprietà, i fabbricati, la salute, la qualità e i diritti della vita dei cittadini dell’area in questione». Tra febbraio e marzo, prima che nascesse il comitato, si sono svolte tre riunioni con amministratori pubblici, tecnici comunali e il commissario ad acta per scongiurare il pericolo di vedere le ruspe in azione per l’abbattimento. Ma l’esito non è stato dei migliori.

Negli stessi giorni, a sette di quei proprietari è arrivato il documento di acquisizione del terreno, dopo quello di massa del 2010 relativo al diniego del condono, da parte dell’amministrazione comunale. «Perché questo provvedimento non ha riguardato tutti? – s’interrogano, sospetti, gli esponenti del comitato – Chi ha il potere continua a compiere atti illegittimi nei nostri confronti, trattandoci come delinquenti. Evidentemente ci sono interessi maggiori. Del resto, abbiamo scoperto che queste sette proprietà rientrano nel cuore centrale dell’area che vogliono riconvertire ».

La schermaglia giuridico-amministrativa con il Comune di Centola per ora non sembra avere alcun sbocco positivo. «Aspettiamo che anche il Tar si pronunci sui nostri ricorsi – conclude il comitato – mentre continuiamo a dimostrare la nostra apertura verso chi amministra. Ma il loro interesse è solamente quello di demolire per poi ricostruire senza tenerci minimamente presenti».

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