Agropoli, Carla Fracci si racconta al «Settembre Culturale al Castello»

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Agropoli, Carla Fracci si racconta al «Settembre Culturale al Castello»

Prenderà il via martedì 2 settembre, alle ore 19.00, la settima edizione del «Settembre Culturale al Castello», rassegna letteraria promossa dall’amministrazione comunale di Agropoli con l’assessorato alle Politiche per l’Identità Culturale e che andrà in scena presso il Castello Angioino Aragonese. Ospite del primo appuntamento la ballerina Carla Fracci che, intervistata da Nunzia Schiavone, presenterà il suo libro “Passo dopo passo” (Mondadori) ed aprirà ufficialmente la kermesse che andrà avanti con diversi appuntamenti nel corso del mese di settembre (tutti gli eventi sono ad ingresso gratuito.

Scheda di approfondimento: Giselle, Giulietta, Cenerentola, Medea, Swanilda, Francesca da Rimini…sono più di duecento i personaggi interpretati da Carla Fracci, più di duecento i ruoli, le interpretazioni, le storie portate in scena con varietà estrema e sentimento esasperato, perché il “balletto ha un linguaggio più penetrante di quello teatrale, forse è proprio l’assenza della parola a renderlo tale”. In un’autobiografica intima, Carla Fracci racconta l’infanzia trascorsa nella campagna lombarda e l’ingresso alla Scuola di ballo del Teatro alla Scala, il Passo d’Addio delle allieve licenziande e i trionfi con l’American Ballet Theatre e sui palcoscenici più importanti del mondo: Los Angeles, Mosca, L’Avana, Tokyo, Londra… Figlia di Luigi, tranviere, e Santina, operaia, lontana parente di Giuseppe Verdi grazie alla prima moglie del nonno, Carla confessa l’amore per la famiglia e l’onestà, per la danza, che ha voluto portare fino ai centri più piccoli, per la musica e l’armonia, “ciò che mi porta l’ispirazione, ancor più dell’ambiente”. Acclamata dai più autorevoli critici di balletto e applaudita con calore da pubblici di ogni levatura, Carla Fracci è stata partner artistica dei più gloriosi danzatori del mondo: Erik Bruhn, Rudolf Nureyev, Mikhail Baryshnikov, Mario Pistoni e Paolo Bortoluzzi. Ha lavorato con coreografi come John Cranio, Maurice Béjart e Antony Tudor e la sua vita è sempre stata circondata da poeti, su tutti Eugenio Montale che le dedicò la lirica “La danzatrice stanca”.

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