Spot dieta mediterranea Expo 2015, Pollica chiede risarcimento alla Rai

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Spot dieta mediterranea Expo 2015, Pollica chiede risarcimento alla Rai

La dieta mediterranea è un modello nutrizionale ispirato ai modelli alimentari tradizionali di tre paesi europei e uno africano del bacino del mediterraneo: Italia, Grecia, Spagna e Marocco. Questo si legge su Wikipedia, ma passeggiando tra i vicoletti dei borghi cilentani non è difficile capire, scrutando gli occhi dei vecchietti centenari e le loro abitudini, che il Cilento è la culla dell’opera ideata dal medico statunitense Ancel Keys. L’istituto superiore alberghiero di Vallo Scalo porta il suo nome e ogni alunno al suo interno conosce la storia. Come la conoscono i cilentani che però, secondo il sindaco di Pollica, «è stata travisata dallo spot mandato in onda sulla Rai». 

Al centro dell’Expo Questo modello nutrizionale è stato abbandonato nel periodo del boom economico degli anni sessanta e settanta perché ritenuto troppo povero e poco attraente rispetto ad altri modelli alimentari provenienti in particolare dalla ricca America, ma ora la dieta mediterranea sta sicuramente riconquistando, tra i modelli nutrizionali, l’interesse dei consumatori. La conferma arriva anche dal fatto che sarà al centro dei dibattiti e delle esposizioni dell’Expo 2015 di Milano. Il tema scelto per l’Esposizione universale di Milano 2015 è ‘Nutrire il pianeta, energia per la vita’. Saranno chiamate in causa le tecnologie, l’innovazione, la cultura, le tradizioni e la creatività legati al settore dell’alimentazione e del cibo. L’asse principale è il diritto ad una alimentazione sana, sicura e sufficiente per tutti gli abitanti della Terra. La preoccupazione per la qualità del cibo in un mondo sempre più popolato (si calcola che nel 2050 gli abitanti della Terra saranno 9 miliardi) si accompagna a scenari di un aumento dei rischi per la quantità globale dei cibi disponibili.

Lo spot Rai «Nella Campania povera del dopo guerra – narra una voce fuori campo nello spot che in questi giorni va in onda sulle reti Rai – il medico americano Ancel Keys nota un fatto singolare: i contadini che fanno una vita dura e mangiano una grande quantità di frutta e ortaggi, oltre a pane, pasta, pesce e pochissima carne, hanno un cuore più sano dei ricchi borghesi napoletani dalla dieta molto più ricca. La stessa cosa la osserva nel resto del nostro sud e in Grecia. Nel 1975 con un libro che diventa subito un best seller, Keys annuncia al mondo le virtù della dieta mediterranea. Nel 2010 viene persino riconosciuta dalla nazioni unite come patrimonio immateriale dell’umanità. La dieta mediterranea, insomma, si è globalizzata, ma la seguono soprattutto quei salutisti che si possono permettere vegetali freschi e pesce, piatti ben cucinati e ore di sport alla settimana». E’ questo l’inizio dello spot Rai, ma la continuazione ha fatto scatenare una polemica nel Cilento.

Richiesta danni immagine Il Comune di Pollica ha diffidato la Rai: «Via quello spot, è indegno». Dopo la breve cronistoria sulla famosa dieta nata nel Cilento, la Rai spiega come quasi nessuno, nella sua terra d’origine, la segua più. Il promo, che denuncia come in Campania un abitante su due sia sovrappeso e uno su dieci sia obeso, si conclude chiedendosi se la dieta mediterranea «tornerà mai a casa». «Chiediamo alla Rai il ritiro immediato dello spot – annuncia Stefano Pisani, sindaco di Pollica, comune patria della dieta mediterranea – E’ uno spot indegno e non veritiero, che sta provocando danni gravissimi alle nostre comunità». «Lo spot – prosegue Pisani – prende in considerazione dati aggregati che riguardano l’intera Campania, e non il Cilento, vera patria della dieta e i cui dati dicono ben altro. La dieta mediterranea non ha mai lasciato la sua casa».

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Parla il sindaco «Diffidiamo, – continua il primo cittadino di Pollica – il ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Maurizio Martina, la Rai ed Expo2015, a utilizzare la dieta mediterranea come simbolo dell’Expo2015, se non dopo aver preso accordi con le comunità emblematiche della dieta. Se dovessimo riscontrare altri comportamenti scorretti da parte di chi dovrebbe difendere le comunità emblematiche della dieta mediterranea, come la nostra, non esiteremo a chiedere all’Unesco di intervenire verso il governo italiano perchè rispetti gli impegni presi dal ministero dell’Agricoltura a Nairobi al momento del riconoscimento dell’Unesco». «Ho dato mandato ad un legale, – prosegue Stefano Pisani – affinchè la nostra comunità e le comunità cilentane che vorranno aderire, chiedano al ministero dell’Agricoltura, alla Rai e a Expo2015, il risarcimento per i gravissimi danni di immagine che stanno subendo». «Nel nostro Cilento – conclude Pisani – la dieta mediterranea è ancora oggi una vera e propria filosofia di vita. Quello spot è un’offesa alla dignità della nostra gente, un prodotto di bassissima lega davanti al quale nessuno ha ancora alzato un dito, neppure la Regione Campania, assente ingiustificata che, tra l’altro, non investe correttamente sui valori intrinseci della dieta. Ci penseremo noi».

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Twitter @martinoluigi92

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