Coldiretti, valorizzare filiera bufalina: se ne parlerà il 6 marzo a Eboli

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Coldiretti, valorizzare filiera bufalina: se ne parlerà il 6 marzo a Eboli

Valorizzazione della filiera bufalina, questo il dictat che parte dalla sede Coldiretti Salerno.

Mercoledì 6 marzo alle ore 18.00, presso l’ufficio Coldiretti Eboli, in loc. Corno D’Oro, si terrà, infatti, una riunione dedicata al settore zootecnico bufalino. In particolare si discuterà delle problematiche inerenti il latte di bufala, l’andamento del mercato e la tracciabilità delle produzioni. Interverranno all’appuntamento il presidente provinciale di Coldiretti Salerno, Vittorio Sangiorgio, il presidente regionale Gennarino Masiello, il direttore di Coldiretti Salerno, Salvatore Loffreda e il direttore regionale Prisco Sorbo. «L’obiettivo di Coldiretti – spiega Sangiorgio – è di valorizzare e tutelare la filiera bufalina dal fenomeno della contraffazione che rappresenta, oggi, il vero problema del comparto. Secondo le nostre stime il mercato parallelo della contraffazione è un business da oltre 100 milioni di euro l’anno, con almeno 7 milioni di kg di mozzarella immesse irregolarmente sul mercato in Italia e all’estero. Dati che si traducono in occasioni perse di sviluppo e di occupazione». Il settore bufalino è trainante per l’economia della provincia di Salerno: «Di qui – conclude il presidente Coldiretti Sangiorgio – la necessità di puntare sempre più sulla qualità del prodotto e la valorizzazione della filiera».

La Coldiretti, inoltre, comunica che Il 12 marzo entrerà in vigore l’obbligo del certificato di abilitazione per la guida dei trattori agricoli. «L’adempimento – spiega il direttore di Coldiretti Salerno, Salvatore Loffreda – sta suscitando grande preoccupazione tra gli agricoltori che hanno il timore di non poter più operare con i mezzi. Nelle campagne serpeggia il timore di contravvenzioni e tante sono state le chiamate ai centralini Coldiretti per chiarimenti sulla normativa». A tal proposito, Coldiretti Salerno precisa che la legge, in vigore dal 12 marzo prossimo, prevede, per chi sia già incaricato all’uso delle macchine, anche se non provvisto di esperienza documentata, la possibilità di adempiere a quanto previsto dalle nuove regole fino al 12 marzo 2015, mentre chi ha già seguito in passato un corso o è in possesso di esperienza documentata alla data del 12 marzo 2013 sarà a posto fino al 12 marzo 2017. «Quindi – precisa Loffreda – i lavoratori agricoli avranno almeno altri due anni di tempo per acquisire il cosiddetto patentino, attraverso un corso teorico pratico di almeno otto ore. Presto saranno pubblicate le linee guida per chiarire, ad esempio, se il possesso della patente A o B rappresenta una discriminante per l’accesso ai corsi di formazione e se questi sono rivolti solo ai maggiorenni oppure anche a chi abbia già compiuto sedici anni». Il patentino dovrebbe interessare circa 2 milioni di persone, con un onere economico complessivo di alcune centinaia di milioni di euro.

 

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