Rissa per droga a Sapri, la famiglia Di Martino: «Solo bugie, noi minacciati di morte»

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Rissa per droga a Sapri, la famiglia Di Martino: «Solo bugie, noi minacciati di morte»

«Solo bugie», così la mamma di Moreno Di Martino, accusato di avere aggredito Valentina Giudice, risponde a quanto raccontato dai familiari della ragazza. Si riaccende la cronaca sulla rissa di Sapri tra due famiglie per questioni al vaglio degli inquirenti. Se in un primo momento il giornale del Cilento è stato contattatato dai familiari della presunta vittima che hanno puntato il dito contro il ragazzo ma anche contro i carabinieri, il giorno dopo a fare squillare il telefono della redazione di questo giornale è la famiglia Di Martino. Al centro della questione c’è una denuncia per droga e poi una rissa finita male. Secondo la mamma di Valentina Giudice l’aggressione sarebbe partita dal giovane che avrebbe cercato dapprima di entrare in casa per «farla pagare a mamma e figlia» e poi aggredito Valentina dinanzi la caserma dei carabinieri di Sapri. Sabrina Sarsale, mamma di Moreno, la pensa in modo differente e secondo quest’ultima i fatti sarebbero esattamente andati in maniera opposta. Nel mezzo ci sono i carabinieri che invece hanno detto:«I video delle telecamere di sorveglianza della caserma sono stati già depositati in procura – ha chiarito il capitano Tamorri – I fatti sono avvenuti all’esterno della caserma».

Domenica, in serata, la famiglia Di Martino ha raggiunto telefonicamente la redazione del giornale del Cilento per ripercorrere gli episodi dal loro punto di vista. Al telefono ha parlato Sabrina Sarsale, moglie di Giovanni Di Martino e madre di Moreno di Martino. Sabrina ha raccontato: «Ci tengo a precisare che la mamma di Valentina Giudice al vostro giornale ha detto un sacco di bugie. Vi racconto io come sono avvenuti davvero i fatti: Moreno e Valentina, mio figlio e sua figlia, erano compagni e passavano tempo della giornata insieme. Ad un certo punto – continua Sarsale – qualcosa fra di loro non è andato, ma a me non interessa cosa perchè sono fatti di ragazzi ed è giusto che restino tali. Valentina Giudice però, inviava nei giorni passati diversi messaggi a mio figlio Moreno. Io personalmente sono andata più volte a casa Giudice per cercare di risolvere la situazione, ma Valentina scriveva a Moreno che non aveva le palle di presentarsi lui da lei e che mandava me. Era tartassante, non la smetteva di assillare mio figlio».

Il racconto della madre di Moreno continua: «Venerdì mio figlio non ha resistito più ed è andato a casa Giudice per cercare di far finire questa storia. Quando mio figlio è andato a casa Giudice erano le 8 di sera e non le 23 come dichiara la donna. Inoltre – dice la mamma – mi sono messa in macchina e sono andata a prendere Moreno per portarlo a casa. Mio figlio non è scappato come dice lei. La mamma di Valentina minacciava continuamente mio figlio. Un giorno mi disse che mi dovevo preparare perchè a mio figlio me lo faceva sparare visto che lei è agganciata con la malavita napoletana. Mio figlio è stato chiamato morto di fame solo perchè per tre giorni è stato ospite a casa Giudice dove ha mangiato e ha bevuto insieme a loro. Io le ho risposto che ero pronta a pagare il conto se fosse necessario e che la mia famiglia è una famiglia onesta e di lavoratori dove non manca mai nulla a tavola».
 
Sabrina Sarsale va avanti, esponendo come secondo lei sarebbero avvenuti i fatti: «Voglio precisare che io sono incensurata e anche che mio marito non aveva nessuna mazza da baseball in mano quando siamo arrivati fuori la caserma dei carabinieri di Sapri. Quando sono arrivati i carabinieri hanno trovato Maio Domenico, zio di Valentina, con una mazza da baseball in mano e questo è messo a verbale dalle forze dell’ordine. Anzi, se volete sapere la verità, Valentina Giudice è stata soccorsa da mio marito, Giovanni Di Martino, quando Moreno l’ha colpita. Mio marito ha alzato Valentina da terra e l’ha aiutata». La madre di Moreno conclude dicendo:«Non capisco perchè queste persone vogliono infangare mio figlio. C’è gente che nonostante ha avuto problemi in passato, come un poco tutti, ora vuole rimediare ma altre non glielo permettono. Spero che la legge farà il proprio corso».

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