Ispani Jazz Festival: al via la X edizione della kermesse musicale del Golfo di Policastro

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Ispani Jazz Festival: al via la X edizione della kermesse musicale del Golfo di Policastro

Inizia stasera, lunedì 6, la decima edizione dell’Ispani Jazz Festival, la kermesse musicale più attesa dell’estate del Golfo di Policastro. Nella programmazione la fusion di Jeff Lorber e il vibrafono di Mark Sherman, e per chiudere, il 12 agosto, l’omaggio di Stefano Reali alla figura innovatrice di George Gershwin.

La rassegna jazz è promossa dal sindaco Edmondo Iannicelli e dall’assessore allo spettacolo Michele Morabito, con la collaborazione dell’ assessore al turismo, Francesco Milo, e la Proloco di Giuseppe Cristoforo Milo.  La direzione artistica è affidata a Gerardo Di Lella.

Lunedì 6 nei giardini di Capitello, alle ore 22, l’appuntamento è con il tastierista Jeff Lorber e il suo quartetto composto dal sax alto di Eric Marienthal, Jimmy Haslip al basso e Gary Novak alla batteria, per proporre il progetto Galaxy.

Live Wire, sette minuti di riff spiraliformi e ritmi funk, e una ricca e divertente versione di Wizard Island, saranno i pezzi per gli appassionati che raggiungeranno il Golfo di Policastro nelle serate dedicate al jazz. 

Sabato 11 agosto, a San Cristoforo, si esibirà il vibrafonista Mark Sherman con il trio del bassista Antonio De Luise, con Alessandro Castiglione alla chitarra e Giampiero Virtuoso alla batteria. Sherman è stato enormemente influenzato da Bobby Hutcherson, Milt Jackson, Gary Burton, Mike Mainieri e da Cal Tjader, ha vinto per due anni il referendum della rivista Down Beat come miglior specialista del suo strumento.

A chiudere la kermesse, sabato 12 agosto, nella cornice di Villa Olga ad Ispani, il quartetto di Stefano Reali, con la vocalist Flavia Astolfi, Stefano Nunzi al contrabbasso e Giovanni Campanella alle percussioni, che rileggerà il song-book di George Gershwin.

Un viaggio tra i songs più famosi di questo maestro della musica contemporanea: Stefano Reali aprirà tra un’ esecuzione e l’altra il dialogo con il pubblico, per illustrare l’influenza del blues e della musica afroamericana nel mondo culturale ebraico-russo-europeo, la cui miscela ha dato vita non solo al cosiddetto jazz sinfonico, ma a gran parte della musica pop del Novecento.



 


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