Ospedale di Sant’Arsenio affidato a privati, dal Codacons arriva una proposta alternativa

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Ospedale di Sant’Arsenio affidato a privati, dal Codacons arriva una proposta alternativa

Dopo la proposta di Donato Pica di affidare il nosocomio di Sant’Arsenio a privati arriva una nuova proposta del Codacons che rilancia con una nuova idea di rinascita per il nosocomio valdianese.

La Proposta Dopo una rapida lettura del DL del 13 settembre 2012, n. 158, intitolato “Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un piu’ alto livello di tutela della salute”, comunemente denominato “decreto Balduzzi”, vorremmo far giungere – con la massima umiltà – al direttore generale dell’ASL Salerno Antonio Squillante, una proposta di utilizzo immediato e a costo zero, dei locali dell’ex presidio Ospedaliero di Sant’Arsenio.

Tali locali oggi sono vuoti, cosicché è stata avanzata una proposta (si direbbe provocatoria) da parte di alcuni rappresentanti istituzionali, ossia di cedere le strutture pubbliche ai privati.

Tuttavia, alcuni ipotetici medici – imprenditori del Vallo di Diano potrebbero, a seguito di questa proposta, drizzare le antenne, fiutando qualche ulteriore lauto guadagno.

Cosicché, ecco la nostra umile proposta, che forse dispiacerà agli ipotetici medici – imprenditori, ma che sicuramente va nella direzione delle intenzioni contenute nel titolo del decreto Balduzzi.

Se si facesse quello che, da anni, hanno realizzato le ASL delle Regioni Toscana ed Emilia – Romagna, ossia lo svolgimento della libera professione dei dirigenti medici dell’ASL, con pagamento diretto dei privati, esclusivamente dentro le mura (intramoenia, letteralmente: “all’interno delle mura”) degli edifici dell’ASL, e non più anche in studi privati esterni, ecco che l’utilizzo pieno delle strutture del plesso di Sant’Arsenio è bello che trovato.

Un sistema di controllo delle visite specialistiche e degli accertamenti diagnostici che avvengono in questi studi privati esterni, con pagamento diretto ai medici e rilascio di ricevuta fiscale intestata all’ASL è infatti di difficilissima attuazione.

Allo stesso modo è difficilissimo controllare, in strutture private esterne, che il numero delle visite a pagamento sia proporzionato, come previsto dalla legge, rispetto alle visite effettuate solo con il pagamento del ticket, per i non esenti, all’interno degli ambulatori dell’ASL.

Oltre il 90% dei dirigenti medici dell’ASL in servizio presso l’Ospedale di Polla ha scelto di svolgere la libera professione intramoenia, ossia all’interno dell’ASL, ma la stragrande maggioranza di essi la svolge in studi privati esterni all’ASL Salerno.  

Se un amministratore di un’azienda di qualsiasi tipo, pubblica o privata, dovesse scegliere tra la nostra proposta di utilizzo delle strutture e quella provocatoriamente propalata da alti rappresentanti delle istituzioni, noi non avremmo dubbi: l’amministratore sceglierebbe la nostra umile proposta che non solo è a vantaggio dei cittadini, che vedrebbero accorpati i siti dove visite specialistiche e accertamenti diagnostici vengono effettuati, ma è anche a favore delle finanze dell’ASL.

Infatti, una somma percentuale dei pagamenti effettuati dai cittadini ai medici deve, per legge, essere destinata all’ASL.

E questo non ci sembra poco. Non dimentichiamo, inoltre, che il buco della sanità pubblica della Regione Campania è stato causato anche dal numero spropositato di strutture private convenzionate con il pubblico, situazione mai verificatasi nelle Regioni Toscana ed Emilia-Romagna, che possono oggi vantare un’ottima sanità pubblica.

Ci auguriamo allora che il rapido concretizzarsi della nostra proposta faccia svanire nel nulla quella di cedere a privati l’ex presidio Ospedaliero di Sant’Arsenio.

Non può mancare, infine, il motto di noi folli, in questo mondo di savi, che sono allegramente fioriti in ogni dove: “Trallallerullerullà”.

 

 

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