Camerota, campo donato da campione scatena polemica. Scarpitta: «Comune crea ostacoli» (VIDEO)

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Camerota, campo donato da campione scatena polemica. Scarpitta: «Comune crea ostacoli» (VIDEO)

Simone Barone ha deciso di donare un campo polifunzionale ai giovani di Camerota. Per realizzare il progetto c’è bisogno di un terreno e il calciatore ha delegato in questo il consigliere di opposizione Mario Scarpitta. Scarpitta in consiglio comunale ha avanzato l’idea e il progetto rivolgendosi soprattutto all’assessore Laino con delega ai Lavori pubblici affinchè potesse trovare questo spazio per far sorgere l’impianto. Il sindaco si è mostrato disponibile e ha espresso il proprio parere a riguardo: «Siamo contenti che Barone abbia scelto Camerota per costruire questo campetto, da parte nostra c’è la massima disponibilità». Il progetto non è partito. Prima di esso si è scaturita una polemica.

Secondo voci molto vicine all’ex campione del mondo di calcio, il sindaco Antonio Romano avrebbe «spinto» telefonicamente l’azzurro ad avere un incontro per «risolvere la situazione». A Barone queste telefonate e il comunicato stampa diramato nel giorno dell’Epifania, non sarebbero andate giù. Sul caso è intervenuto Scarpitta, componente della minoranza ma anche presidente dell’associazione ‘Tuttinsieme’, nonchè amico del calciatore. Il candidato a sindaco della scorsa tornata elettorale ha manifestato il proprio dissenso sul caso mediatico che si è creato, scrivendo in un primo momento sul proprio profilo Facebook e, poi rilasciando un’intervista alle telecamere del giornale del Cilento. Scarpitta ha inoltre invitato «il figlio del signor ‘Tuttofare’» ad un incontro pubblico. Sul social network, infatti, si legge: «Visto quanto sta accadendo, riguardo alla vicenda del progetto “ventitre’ campi per ventitre’ campioni” propongo, al fine di fugare ogni dubbio, un consiglio comunale in piazza(in modo da consentire la partecipazione di tutta la comunita’) con chi ha messo in piedi un enorme polverone per evitarne la realizzazione. Questa è la mia proposta – scrive ancora Scarpitta – così chi si diverte a fare la Raffaella Carrà, meglio conosciuto come il figlio del signor ‘Tuttofare’, spiegherà ai nostri concittadini, come si può attraverso organi di ‘disinformazione’ fare propaganda politica, inventare conoscenze, accreditarsi impropriamente, comunicare false notizie ad agenzie ed organi di stampa».

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