Alfano come Laurito, i Comuni del parco del Cilento contro i diserbanti chimici

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Alfano come Laurito, i Comuni del parco del Cilento contro i diserbanti chimici

Anche il Comune di Alfano contro l’uso di diserbanti chimici utilizzati come erbicida. La giunta, infatti, si appresta ad approvare una delibera analoga a quella di Laurito dove il primo cittadino Vincenzo Speranza con un’ordinanza ne vieta l’utilizzo.

«Stiamo parlando – dichiara il sindaco Amelia Vitale – di sostanze nocive per le falde acquifere, l’ambiente e la salute pubblica. Adotteremo una delibera che ne vieti l’ingresso nel nostro comune». L’uso di diserbanti chimici è pratica usuale degli uomini Anas, che li usano per pulire le strade di loro competenza spruzzandone quantità notevole sulla vegetazione per bloccarne la crescita. Metodo nocivo sia per i cittadini che per l’ambiente con serio rischio di intossicazione chimica a causa del diserbante disseccante a base di ‘glyphosate’ utilizzato come erbicida sui bordi delle arterie stradali. Un uso, quindi, particolarmente deletereo in un territorio quale il parco del nazionale Cilento, area ricca di falde acquifere per cui il diserbante rilasciato ai bordi delle strade va a mischiarsi con le acque che defluiscono dall’asfalto verso le cunette e attraverso queste può arrivare alle falde acquifere.

La direzione del Parco, a tal proposito, ha intrapreso una lotta all’uso indiscriminato di questi prodotti, e lo stesso vicepresidente dell’Ente Corrado Matera ha incaricato i tecnici per verificare lo stato di pericolosità degli erbicidi. Sappiamo, da studi compiuti su aree contaminate di altre regioni d’Italia quali la Sardegna, che nei cinque giorni che intercorrono tra l’irrorazione del prodotto (che viene assorbito dalle foglie e gradualmente arriva alle radici provocando l’insecchimento) e la sua degradazione è facile che la flora selvatica o gli animali da allevamento (pecore e mucche allo stato brado) entrino in contatto diretto con il diserbante. E non è raro, inoltre, vedere raccoglitori di asparagi, erbette varie o lumache all’opera lungo le vie che percorriamo quotidianamente a chiaro rischio contaminazione.

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