Tragedia ‘Cilentana’, sindaco Agropoli: «Primi effetti tragici di un ospedale chiuso»

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Tragedia ‘Cilentana’, sindaco Agropoli: «Primi effetti tragici di un ospedale chiuso»

Quattro vite spezzate. Due nell’impatto, altre due in ambulanza. Quei teli sono tornati sulla ‘Cilentata’ per ricoprire le salme di altre vittime della strada killer. Non sono bastate le interruzioni, le frane, gli smottamenti e i cedimenti dei piloni a rendere la provinciale 430 un incubo. No, nulla di tutto questo. Domenica sera si è superato il limite. Si è andato oltre. Forse l’alta velocità, forse mancavano le dovute precauzioni, forse il fondo era viscido per colpa della pioggia. Troppi forse, ancora. Poche certezze. Tra le domande riecheggia forte quella dell’ospedale fantasma. Sui social network, nei bar e nei corridoi degli enti cilentani tutti si domandano: «E se l’ospedale di Agropoli fosse rimasto aperto?». Chissà. Chissà che qualche vita non venive salvata, strappata dalle mani del fato.

«Quello che abbiamo sempre paventato con la chiusura dell’ospedale civile di Agropoli e del suo pronto soccorso comincia a dare i primi tragici effetti negativi». Questo è il commento del sindaco di Agropoli Franco Alfieri all’indomani dell’incidente. «Due delle vittime del terribile incidente stradale di domenica sera sulla Cilentana hanno perso la vita mentre venivano trasportate in ospedale – continua il primo cittadino -. Non abbiamo la prova se potevano essere salvate se fosse stato ancora attivo il pronto soccorso di Agropoli, distante solo pochi minuti e che avrebbe garantito un soccorso più immediato. Questa tragedia, però, non deve essere dimenticata e deve essere da monito per chi dovrà assumere importanti decisioni sul futuro della struttura sanitaria».

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