Piaggine, migranti e cilentani con uno spettacolo di teatro e musica su zio Pietro Macellaro

| di
Piaggine, migranti e cilentani con uno spettacolo di teatro e musica su zio Pietro Macellaro

«C’era una volta zio Pietro Macellaro, costretto alla prigionia in Rhodesia (attuale Zimbabwe) negli anni della Seconda Guerra Mondiale. Qui incontra il primo pasticcere del Caflish, storica pasticceria di Napoli, Ferdinando Guariniello, con il quale costruì un forno a legna e iniziò a preparare tante specialità, tra biscotti, amaretti e mostaccioli. Tanto da farne la sua attività quando tornò in Cilento nel 1947». Una storia incredibile, con tante analogie con i giorni nostri, che andrà in scena domenica pomeriggio alle 17:00, nella sala polifunzionale del Comune di Piaggine.

La rappresentazione teatrale dal titolo Zio Pietro Macellaro, storia di un migrante piagginese, è stata organizzata in occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, un evento istituito per sensibilizzare l’opinione pubblica sugli oltre 250 milioni di migranti nel mondo. Lo spettacolo è stato organizzato e realizzato dal Consorzio La Rada, in collaborazione con il Sistema di protezione Sprar, il Comune di Piaggine e l’associazione musicale Cilento Populart, con l’obiettivo di promuovere l’integrazione attraverso la musica e il teatro. 

Lo spettacolo è l’esito di un percorso iniziato da anni dal Corsozio La rada con i profughi giunti nel Cilento, a partire dalle loro storie per sviluppare insieme un percorso di integrazione. «La rappresentazione è centrata sul tema della narrazione. Raccogliere le loro storie di vita è ciò che facciamo fin dal loro arrivo nei centri, per due motivi: attraverso il racconto riusciamo a comprendere il loro vissuto e quindi a calibrare gli interventi e comprendere i loro bisogni.  – spiega Antonella Pantaleo, pedagogista e referente dei servizi per l’immigrazione del Consorzio La Rada – Inoltre siamo stati anche noi oggetto di migrazione, per questo abbiamo voluto raccontare la storia di un migrante piagginese, Pietro Macellaro, per mettere insieme i sentimenti legati ai temi all’abbandono della propria terra, alla nostalgia. Macellaro, costretto a lasciare la propria terra, ha fatto della sua storia un punto di forza, tanto è che suo nipote, Pietro Macellaro, è uno dei pasticceri tra i più quotati d’Italia, che fa onore al paese».

Sul palco migranti e cilentani. «Il punto di forza è mettere insieme tutta la rete delle strutture che abbiamo – ha aggiunto – adulti e minori, migranti e non, per integrare le piccole comunità».

La Rada non è nuova a questi tipi di manifestazioni. Ad Ogliastro a Natale è stato organizzato uno spettacolo teatrale; a Piaggine e Ottati il 20 giugno per la giornata dell’immigrato si sono svolte laboratori di treccine e attività con i bambini. 

Il Consorzio ha aperto un’area di servizio alla persona, e ai migranti in particolare, e conta due strutture, CAS, che sono centri straordinari, due strutture per stranieri minori non accompagati, e 4 Sprar (a Torre Orsaia, Piaggine, Ogliastro e Ottati), che si occupano della seconda accoglienza. «I nostri sono servizi che volgono alla micro inclusione – ha continuato la Pantaleo – con 12 massimo 20 persone per centro, per puntare sulla qualità del lavoro. Un lavoro fatto principalmente di relazioni, dedicato a nuclei familiari e mamme con bambini. I nostri centri sono dislocati su tutto il Cilento ed hanno una doppia funzione; da una parte ripopolare i paesi che stanno via via morendo e dall’altra sostenere alcuni servizi e le piccole attività commerciali ad avere uno scambio economico». 

Integrazione sul palco ma soprattutto nella realtà. Stamattina nella chiesa ad Ottati è stato celebrato il battesimo di una bambina di un anno, nata a Piaggine da genitori Ghanesi. Al sindaco e sua moglie, l’onore di essere padrino e madrina della piccola.

©

Consigliati per te

©Riproduzione riservata