I tesori dell’arte ritrovata tra Capua e Paestum, ‘Immaginando Città’

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I tesori dell’arte ritrovata tra Capua e Paestum, ‘Immaginando Città’

Un allestimento innovativo che si snoda lungo due percorsi di conoscenza: le città antiche che non hanno avuto continuità di vita sullo stesso sito (Posidonia Paestum- Capaccio) e quelle dove la città moderna insiste direttamente sui resti antichi (Capua- Santa Maria Capua Vetere). Sarà inaugurata il 21 e il 29 maggio rispettivamente a Santa Maria Capua Vetere, presso il Museo dell’antica Capua, e agli Scavi di Paestum, la mostra ‘Immaginando Città. Racconti di fondazioni mitiche, forma e funzioni delle città campane’, evento organizzato dalla soprintendenza per i Beni archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta nell’ambito dell’omonimo progetto cofinanziato dalla Regione Campania con fondi Por-Fesr.

L’evento, che riguarderà anche Napoli con l’esposizione di materiali provenienti dagli scavi più recenti della Metropolitana e dei lavori effettuati per la realizzazione dell’alta velocità, è stato presentato questa mattina al caffè Gambrinus di Napolil, alla presenza dell’assessore regionale ai Beni culturali della Regione Campania, Pasquale Sommese. Che illustra così gli obiettivi del progetto pilota: «Il fine ultimo di questa iniziativa che la Regione finanzia – spiega – è la creazione di un sistema di valorizzazione e promozione del patrimonio artistico. Bellezze archeologiche e paesaggistiche, arte, grandi eventi devono fare parte di un unico contenitore con lo scopo di far conoscere all’esterno una sorta di sistema Campania. Su questo aspetto insisto particolarmente – aggiuge – perché ritengo necessaria la collaborazione tra istituzioni al fine di raggiungere un obiettivo comune, che è quello della crescita complessiva della nostra regione». Il riferimento è al caso di piazza Plebiscito, dimostrazione evidente, secondo Sommese di come «non si fa sistema. Ognuno – dice l’assessore – deve fare la propria parte: la Regione programma e non è solo ente finanziatore, il Comune garantisce il decoro della città, l’accoglienza e la sicurezza, la Soprintendenza accompagna questi processi affinché vengano ultimati nel migliore dei modi. Per far crescere il sistema tutti, dagli Ept alle Camere di Commercio al Comune e alla Regione devono remare nella stessa direzione».

Per Adele Campanelli, soprintendente per i beni archeologici di Salerno, Benevento, Avellino e Caserta, «una terra come la Campania può raccontare storie fantastiche in maniera del tutto innovativa. Con questo progetto prendiamo dei reperti archeologici, alcuni esposti per la prima volta, e offriamo loro l’occasione di non essere dimenticati. Così come vogliamo mettere in risalto, attraverso il racconto e la valorizzazione di questi beni, l’enorme lavoro realizzato da quegli studiosi ai quali viene affidata la missione di tramandare la storia. Quello che vogliamo fare, a conclusione del progetto, è dare ai visitatori un motivo di interesse per apprendere la storia che non conoscono. Qui da noi la gente va a vedere i siti archeologici non perché glielo insegnano a scuola, come accade in Inghilterra, ma per interesse verso una storia, un racconto, una novità. E noi, con Immaginando le Città, diamo risposta a questa esigenza».

Obiettivo rimarcato da Gregorio Angelini, direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Campania. «Il visitatore, attraverso questo viaggio nella storia delle città, potrà avere una percezione viva di quello che sentirà e vedrà. Raccontare la nascita e l’evoluzione di siti come Capua, Cuma e Paestum è un modo per coinvolgere direttamente il visitatore in questo lungo e affascinante viaggio. Per noi, inoltre, si tratta di un esperimento da replicare per poter valorizzare adeguatamente l’enorme patrimonio culturale della Campania».

A snocciolare dell’iniziativa è Francesco Sirano, responsabile unico del progetto e responsabile ufficio Beni Archeologici di Santa Maria Capua Vetere. «Grazie ai fondi stanziati dalla Regione Campania dice – mettiamo in scena un bagaglio di conoscenze sviluppato negli ultimi 60 anni. Con il contributo di Carlo Rescigno, co-autore del progetto, realizziamo un percorso che va dalla preistoria fino ai giorni nostri, presentiamo 500 reperti dislocati in 16 diverse sale espositive, offriamo ai visitatori la possibilità di entrare nella storia e sentirla raccontare come se stesse accadendo in quel momento. Fin qui, con questo progetto, siamo riusciti ad aumentare la vendita dei biglietti del 50 per cento».

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Twitter @BiagioCafaro

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