Dalla Germania al Cilento una mostra d’arte in 3D: la personale di Antonio Balbi in anteprima a Salerno

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Dalla Germania al Cilento una mostra d’arte in 3D: la personale di Antonio Balbi in anteprima a Salerno

Negli spazi dell’aeroporto del Salerno – Costa d’Amalfi prendono vita le opere d’arte in tre dimensioni dell’artista cilentano Antonio Balbi. La sua personale, dal titolo “Viaggio oltre il confine”, ha presentato un nuovo tipo di pittura: il 3D.

I suoi quadri, come accade per le pellicole cinematografiche, sono visionabili con gli occhialini tridimensionali e hanno consentito già ai visitatori della mostra di fruire dell’immagine realizzata con la tecnica dell’affresco su tela con la difficoltà dei colori acrilici mettendo in evidenza caratteri straordinari e magici.

La critica Il critico salernitano, Antonella Nigro, che ha presentato al pubblico le opere del maestro Balbi ha dichiarato che «questa tecnica è una rivoluzione nel campo della pittura così come è avvenuto con Giotto che scopriva e si interrogava sulla profondità, sulla superficie bidimensionale che poi fu indagata dal rinascimento. Quella di Balbi è una ricerca nuova, che ricalca la grande cultura italiana del passato». «Lo studio di Balbi – continua Nigro – rispetto alla prospettiva del figurativo che ha un punto di fuga, è diverso: il 3D del maestro, è giocato sull’astratto materico tale da farci sprofondare, attraverso la visione, in mondi affascinanti che sono onirici, sognanti, dove i colori ci catturano e ci trasferiscono in una dimensione “altra”».

La personale di pittura di Balbi, “Viaggio oltre il confine”, si è tenuta presso l’aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi dal 15 dicembre 2012 al 5 gennaio 2013. «La mostra ha rappresentato un itinerario tra le meraviglie paesaggistiche del Cilento – fanno sapere gli esperti – una ricerca pittorica che si è basata sulle suggestioni del colore e ha guidato l’osservatore attraverso gli intensi blu del mare di Palinuro e di Marina di Camerota, le magiche tonalità di verde della piana di Paestum e dell’oasi di Persano, il candore del Cervati innevato, non dimenticando i luoghi di culto della fede mariana nel Cilento: dalla Madonna della Neve alla Madonna del Sacro Monte Gelbison, approdando ad una toccante interpretazione dei moti cilentani del 1828».

L’artista Antonio Balbi, originario di Roccagloriosa, è un pittore italiano, rappresentante dell’astrattismo espressionista e concretista, nel solco della cui tradizione s’inserisce per l’uso particolare di un cromatismo acceso, puro, teso ad unire sperimentazione metafisica e naturalismo delle comuni esigenze antropologiche dell’uomo e dei contesti in cui si muove. Scoperto dal maestro Rosario Bortone e perfezionatosi presso l’Accademia Internazionale d’Arte Moderna” di Roma, si trasferisce ben presto in Germania, dove la sua opera viene definita dalla critica tedesca «poesia visiva e narrazione emotiva archetipica»: caratteristiche tecniche che, nel corso del tempo, lo avvicinano allo studio della cromoterapia, attuando riusciti sodalizi di ricerca con medici e clinici.

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