Via Crucis vivente, la passione di Cristo ripercorsa tra le strade di Caselle in Pittari

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Via Crucis vivente, la passione di Cristo ripercorsa tra le strade di Caselle in Pittari

Una rappresentazione vivente della Via Crucis suggestiva e commovente per il travolgente pathos narrativo ed emotivo. La minuziosa ricostruzione scenografica e spirituale delle quattordici tappe che hanno condotto alla morte e resurrezione di Cristo, è andata in scena lo scorso 8 aprile a Caselle in Pittari. Un appuntamento che si rinnova e che anche quest’anno ha registrato un grande successo di pubblico nel piccolo borgo del Cilento. E’ tutto il paese ad essere protagonista di un evento che ha visto i suoi abitanti a lavoro nella preparazione per settimane. Luca Pellegrino nei panni di Gesù, Rosa Costanzo era la Madonna, mentre Franco Torre Giuseppe di Arimatea. Giuseppina Greco nel ruolo di Veronica e Nicoletta Pellegrino in quello di Maria di Magdala. Maria Teresa Speranza ha interpretato Maria di Cleofa, Graziano Ferraro era San Giovanni, Paolo Pellegrino e Donato Fortunato i ladroni. E ancora Michele Croccia nella veste di Barabba ed è toccato ad Alessio Torre fare Ponzio Pilato. Infine Michele Pellegrino il Tribuno e Filippo Rivello nei panni del Cireneo. 

E poi ancora sei soldati romani in costumi, sei sommi sacerdoti, sei pie donne, tre lettrici e due al servizio dordine. Una squadra di quasi 40 interpreti volontari che hanno messo in scena i momenti salienti del dramma del Golgota. Ad ognuno di loro l’organizzatore, Rocco Ettorre, dell’associazione Valorizziamo Caselle ha voluto fare il proprio ringraziamento «per l’impegno profuso per lottima riuscita dellevento».

Commosso il pubblico. «Le scene hanno offerto momenti toccanti ed emozionanti. Le tre lettrici hanno scandito in maniera esemplare le meditazioni delle quattordici stazioni. I partecipanti alla manifestazione culturale religiosa, hanno partecipato silenziosamente con attenzione e compostezza vivendo quei momenti bui delle ultime ore della vita terrena di Gesù», ha spiegato Rocco Ettorre che nel suo breve intervento introduttivo ha rimarcato i punti più commoventi delle vicissitudini processuali di Gesù, dal processo a morte subito dai sommi sacerdoti, a quello di Erode Antipa che lo rinvia a Ponzio Pilato senza nessuna condanna. Ha evidenziato «il processo incerto e personale di Pilato che lo ha trasformato in un processo mediatico e nel lavarsi le mani ha accontentato la folla, senza il rispetto della legge, condannando Gesù innocente e liberando un delinquente ed un assassino quale era Barabba». «Ringrazio il sacerdote don Marco Nardozza, il sindaco di Caselle in Pittari Maurizio Tancredi, gli attori e tutti i partecipanti», ha concluso infine il presidente di Valorizziamo Caselle.

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