‘Un Sacco di versi’, il Cilento in crisi unito dalla poesia

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‘Un Sacco di versi’, il Cilento in crisi unito dalla poesia

Pare anacronistico proporre oggi un concorso di poesia dialettale, immersi come siamo in un mondo globalizzato, nel quale le comunicazioni avvengono con mezzi elettronici, impensabili solo qualche decennio fa. È l’inevitabile progresso al quale tutti siamo costretti a sottostare. Parlare di dialetto può, quindi, sembrare fuori luogo, ma crediamo che così non sia: il dialetto siamo noi, è quella cosa che ci segue in ogni dove, è il segno distintivo che ci può far dire che apparteniamo a un luogo. Il dialetto rappresenta le nostre radici, la nostra carta d’identità, la nostra appartenenza a un territorio, al Cilento. Il premio letterario, quindi, che vede Sacco, borgo di circa 500 anime dell’alto Cilento, protagonista ha il sapore di un qualcosa di buono. Ha lo scopo di unire passato e presente, antico e contemporaneo due modi di sentire e amare la poesia che sebbene così diversi sono comunque parti di un’unico corpo.

‘Un Sacco di versi’, questo il nome del premio letterario, patrocinato dal Comune e in collaborazione con la locale Pro Loco, è articolato in due sezioni: adulti e giovani (autentico confronto tra passato e presente). Le poesie potranno essere presentate sia in italiano che dialetto e dovranno essere rigorosamente inedite, pena esclusione dal concorso. Non dovranno, inoltre, superare i 30 versi e dovranno avere come fonte d’ispirazione il Cilento, le sue tradizioni, le sue bellezze paesaggistiche, la sua storia ma anche la sua crisi, i suoi drammi.

«La poesia deve avere la funzione salvifica di ricucire, dal punto di vista morale e culturale, il territorio cilentano e i suoi abitanti – dichiara il primo cittadino di Sacco, Claudio Saggese – coprendo il vuoto dei mancati interventi istituzionali». Un vuoto che oggi più che mai fa sentire tutta la sua drammatica criticità: strade, lavoro, sanità. Un Cilento in ginocchio che attraverso i versi dei suoi poeti manifesta la sua volontà d’esserci.

Il popolo sacchese, ‘o saccataro’, non è estraneo all’arte poetica: Emiddio e Mario Macchiarulo, emigrati in America con Sacco nel cuore, Pasquale Masullo poeta on the road che alla stregua di Marziale componeva invettive contro il potente di turno. Insomma potremmo dire ‘Un sacco di versi’ ma anche ‘Un Sacco di poeti’. Ma veniamo al concorso: sarà una giuria di esperti e giornalisti a giudicare i poeti in erba. Il termine ultimo per la presentazione della domanda è fissato per il 20 luglio, mentre la premiazione avrà luogo nei giorni successivi alla festa patronale della Madonna degli Angeli che ricorre il 2 agosto. Il regolamento è scaricabile sul sito del Comune www.comune.sacco.sa.it 

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