Casalvelino, la storia di Angela: «Muoio per mia figlia»

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Casalvelino, la storia di Angela: «Muoio per mia figlia»

«Mia figlia deve nascere, io vengo dopo di lei». Queste le commoventi parole di Angela Bianco 26enne di Casalvelino che con coraggio e determinazione porta avanti la sua scelta: sacrificare se stessa per la vita della sua bambina. Angela, come si legge sulla Gazzetta del Mezzogiorno, infatti, soffre di una grave forma tumorale al cervello. Uno stadio avanzato e, quindi, non più operabile. Con accanto il marito Marco Spinelli e la sua famiglia la giovane ora è a Bari, nella clinica La Madonnina, dove è ricoverata nel reparto di Ostetricia.

Intanto una speranza per salvare madre e figlia c’è, almeno stando alle parole del dottor Enrico Restini, oncologo che ha in cura la ragazza: «Il tumore è inoperabile – dichiara l’oncologo – e l’unica cura praticabile è la radioterapia. Le tecniche definite tradizionali, infatti, metterebbero in pericolo madre e feto».

Il medico, poi, ricorda che l’equipe sanitaria ha in dotazione il cosiddetto ‘Ciber knife’ o ‘coltello cibernetico’ in grado di bombardare la massa tumorale con la precisione di un terzo di millimetro non toccando alcuna porzione di cervello cosa che comprometterebbe la salute della bambina. Restini ricorda, infine, che per utilizzare il macchinario servirebbe l’autorizzazione alla spesa della Regione Campania a cui andrebbe l’intero ammontare: circa 8mila e 500 euro.

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