Vallo della Lucania, Romaniello risponde ad Aloia: «Aumento indennità giunta è un dato di fatto»

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Vallo della Lucania, Romaniello risponde ad Aloia: «Aumento indennità giunta è un dato di fatto»

ll capogruppo di minoranza, Emilio Romaniello, ribatte alle affermazioni di Antonio Aloia in merito alle indennità percepite dalla giunta comunale di Vallo della Lucania. 

«Quanto il sindaco Aloia sia bravo a stravolgere la verità è, ormai, una certezza – spiega Romaniello – . Ma il tentativo di piegare ai suoi fini anche l’oggettività dei numeri supera ogni limite. Anche perché è unicamente attribuibile a lui l’atteggiamento velenoso di chi accusa gli altri di essere in perenne campagna elettorale, interpretando ogni critica mossa al proprio operato come una lesa maestà, che lo induce ad attribuire demeriti alle precedenti amministrazioni – di cui, tra l’altro, ha fatto parte, e non piuttosto a dar conto dei meriti (eventuali) della propria attività politico-amministrativa».

«Che con delibera n° 49 dell’8 aprile 2014 l’amministrazione Aloia abbia aumentato le indennità spettanti a sindaco, vicesindaco e assessori è un dato di fatto – continua il capogruppo minoranza – . Basta raffrontare i numeri: l’indennità di sindaco passa da € 1.161,90 a € 2.509,97; quella di vicesindaco da € 368,10 a € 1.254,99; quella di assessore da € 331,20 a € 1.129,50. Tali cifre vanno ridotte del 50% nel caso il percepiente sia dipendente pubblico e, pertanto, già stipendiato per intero a carico della Pubblica Amministrazione anche negli orari in cui svolge l’attività di amministratore».

«La precedente determinazione delle indennità era avvenuta nell’anno 2002, ben al di sotto dei limiti consentiti, e nel 2006 aveva ulteriormente subito la decurtazione del 10% così come prevista dalla legge. Nel 2011 detti compensi sono stati decurtati del 30% per effetto della sanzione ricevuta dal comune per lo sforamento del patto di stabilità. Pertanto non per effetto di un munifico atto di rinuncia, come Aloia vorrebbe far credere, bensì per il rispetto di un imperativo di legge!».

«Oggi l’amministrazione ha aumentato, e certamente non, come affermato, per obbligo di legge, tali indennità, sicuramente in modo legittimo in quanto nel rispetto dei limiti normativi, ma nondimeno con un’oggettività di fatto che non può essere negata, né attraverso l’impropria comparazione con quanto avveniva negli anni precedenti, né con il richiamo agli intenti sulla destinazione delle somme per interventi di natura sociale e di rappresentanza – precisa Romaniello -. 
Quanto al primo punto, infatti, la spesa cambia in funzione dello status dei singoli componenti della giunta (lavoratori dipendenti pubblici o meno) e, dunque, i costi delle varie consiliature non sono comparabili in termini assoluti. Visto l’interesse che l’argomento ha suscitato, invito l’amministrazione Aloia a verificare l’esatta applicazione della norma. E, ove da tale verifica dovesse emergere una differenza fra il dovuto e il percepito in base allo status dei membri della giunta, l’amministrazione è tenuta a recuperare le eventuali somme indebitamente versate.
Quanto alle intenzioni di destinare – in tutto o in parte – le indennità ad interventi di natura sociale o addirittura a spese di rappresentanza, non si comprende perché ci sia stato bisogno di aumentare le indennità piuttosto che di impinguare gli appositi capitoli di bilancio, e distribuire le somme secondo i criteri generali del buon agire amministrativo, senza alimentare il sospetto di gestioni clientelari. E, ad oggi, non è dato sapere se esistono atti che sostanziano la tesi della devoluzione, che ben potrebbe essere frutto di volontà sopravvenuta, conseguente alle polemiche sollevate».

In verità una delibera di tale tenore, in una contingenza economica negativa come quella attuale, non poteva non suscitare tanto clamore. E, dunque, non è affatto comprensibile la rabbia del sindaco Aloia a fronte del rilievo, mosso da più parti, che con l’aumento delle indennità si sia gravato il bilancio comunale di maggiori spese – conclude Romaniello – Ben farebbe il primo cittadino a smetterla di tirare in ballo, costantemente ed impropriamente, uanti lo hanno preceduto. Dopo tre anni di attività amministrativa, è ora di assumersi le responsabilità del proprio operato. Ove mai ve ne sia stato. E rendere conto dei risultati. Ove mai ve ne siano. Evitando di dire falsità, facilmente confutabili nei fatti».

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Twitter @BiagioCafaro
 

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