Gerardo Pozzi finalista al premio Botteghe d’Autore di Albanella | L’INTERVISTA

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Gerardo Pozzi finalista al premio Botteghe d’Autore di Albanella | L’INTERVISTA

Si chiama Gerardo Pozzi, viene da Treviso ed è fra i 10 finalisti del Premio Botteghe d’Autore, che si terrà ad Albanella l’8 agosto. L’iniziativa nasce con l’intento di valorizzare e divulgare la canzone di qualità, bandendo un concorso nazionale per la selezione di artisti nascosti. Oltre al concorso che assegna il Premio per il miglior cantautore, il palco di Botteghe d’Autore ha visto alternarsi negli anni artisti del calibro di Peppe Servillo & Solis String Quartet, Raiz e Fausto Mesolella, Rocco Papaleo quartet, Francesco Baccini, Alberto Fortis, Enzo Gragnaniello, Pietra Montecorvino, Erica Mou, Mx Manfredi, Peppe Voltarelli, Mirco Menna e altri. Quest’anno sarà attivata la collaborazione con il Rotunnella Fest

Per l’occasione abbiamo intervistato Gerardo Pozzi.

D: Ciao, Gerardo: prima di tutto presentati ai nostri lettori.

R: Allora, per prima cosa: ciao! E grazie per questa intervista! Mi chiamo Gerardo, ho quarantaquattro anni, faccio il fisioterapista e scrivo canzoni da sempre. Il coraggio di tirarle fuori dal cassetto l’ho però avuto molto tardi, alla soglia dei quarant’anni… Nel mio piccolissimo, mi è andata pure bene (il Premio De André vinto – ex aequo con Domenico Imperato – nel 2014, gli sproni ed i commenti positivi di Paolo Conte e di Giorgio Conte, l’apertura del concerto di Roberto Vecchioni – a Treviso nel 2015 – ed alcune inaspettate quanto piacevolissime critiche di giornalisti musicali). Per il resto, grazie ai tanti amici cantautori e artisti trevigiani, ho la possibilità di suonare in diversi locali e manifestazioni della zona di Treviso.

D: Suonerai in finale al Premio Botteghe d’Autore, ad Albanella: come hai conosciuto la manifestazione e come sono andate le selezioni?

R: La manifestazione la conosco da tempo. Nel giro del “cantautorato” emergente (chiamiamolo così) è un evento molto apprezzato ed ambito. Le selezioni sono andate bene, egoisticamente pensando, visto che una canzone mia è stata selezionata…! Sono davvero molto felice ed emozionato, per questo. E grato.

D: Parlaci del brano che porterai in gara.

R: La canzone si intitola “Badabùm”. Vuole essere una spinta al coraggio, al non arrendersi. Soprattutto quando soffriamo a causa di come siamo, di quel che pensiamo. Particolarmente davanti al nostro atavico dolore di esseri umani. Con un po’ di tenacia, un filo di rabbia (non troppa, sennò si diventa schiavi…), un principio di fortuna e soprattutto l’umiltà di chiedere aiuto agli altri, si può trovare un equilibrio. Che magari è precario, ma resta comunque una base importantissima per la nostra Dignità.

D: Cosa deve aspettarsi il pubblico di Botteghe d’autore dalla tua performance?

R: È una domanda che mi imbarazza… Non saprei bene cosa rispondere. Spero non si aspetti nulla di particolare, così tutto quello che verrà sarà onesto e genuino (che piaccia o meno)..!

D: Progetti attuali e futuri?

R: A settembre una collaborazione con un’orchestra trevigiana (Kiara Ensemble), che attraverserà una parte storica del cantautorato italiano (e francese). Inoltre, dopo i due album che ho inciso (“Sconosciuti e imperfetti” e “Tigrecontrotigre”), ne avrei già in cantiere un altro… le finanze sono però in mutande, perciò aspetto giri di ruota (e una persona straordinaria, che ho incontrato tempo fa, che apprezza quel che scrivo e che si è offerta di finanziare il progetto)…! Questi sono i miracoli degli incontri. D’altronde “L’incontro è sacro”, diceva Piero Ciampi

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