Caselle in Pittari, intervista a Giuseppe Rivello del consiglio direttivo della proloco di Caselle in Pittari per conoscere come nasce l’idea del “Palio del Grano”

| di
Caselle in Pittari, intervista a Giuseppe Rivello del consiglio direttivo della proloco di Caselle in Pittari per conoscere come nasce l’idea del “Palio del Grano”

Hanno grinta, entusiasmo e capacità i ragazzi della Pro-loco di Caselle in Pittari anche quest’anno alle prese con l’evento del “Palio del Grano” che, da sette edizioni, fa rivivere una delle tradizioni più importanti e caratteristiche del Cilento.
Abbiamo chiesto a Giuseppe Rivello, organizzatore del Palio del Grano, insieme agli altri componenti della Pro-loco di Caselle in Pittari, cosa li ha spinti ad organizzare un evento del genere e quali altre iniziative hanno in serbo per la stagione turistica ormai alle porte.

D: Come nasce l’idea del Palio del Grano?
R: Il Palio del Grano nasce da un’idea di Antonio Pellegrino, attuale presidente della ProLoco che di ritorno dalla Toscana dopo qualche anno trascorso come emigrante, volle provare ad organizzare questa gara di mietitura connotando da subito la manifestazione non come un evento dal carattere rievocativo ma come un modo per dare nuova linfa a quella che è la dimensione contadina dei nostri territori. Il tutto imbevuto di quelle consapevolezze apprese lontano dalla propria terra, che spesso ci rendono vicini alle nostre radici. Il Palio fin dal primo momento nasce come idea flessibile, pronta ad avere variazioni e ad accogliere istanze sia dal passato che dal futuro; ed essere allo stesso tempo un momento di festa ed un momento di ricerca e sperimentazione. L’idea è stata poi attivata nel 2005 nell’ambito delle iniziative della ProLoco e dell’importante azione operativa e ideale dell’Associazione Terra Madre.

D: L’evento è giunto alla VII edizione. In tutti questi anni quante cose sono cambiate e quante ne avreste voluto cambiare?
R: Come dicevo, il Palio è in continua evoluzione ed ogni anno vengono variate diverse cose, sia dal punto di vista della gara che dal punto di vista scenico e dello spettacolo. Sicuramente lo “stravolgimento” più forte è avvenuto lo scorso anno quando abbiamo deciso di introdurre all’interno del Palio otto paesi limitrofi, costituendo dei “sangiuanni” (comparaggi) con gli otto rioni di Caselle; questa scelta che ci ha permesso di aprirci e di sperimentare ai fini della manifestazione delle reti di relazioni che sono intrinseche nella nostra cultura. Nel corso delle edizioni abbiamo iniziato un recupero delle antiche sementi “ianculidda e russulidda” grazie soprattutto al lavoro dell’Associazione Terra Madre e di alcuni contadini casellesi che ci hanno fornito le sementi che avevano abbandonato dal punto di vista della coltivazione ma che ne avevano conservato i semi che ci hanno permesso questo importante recupero.

D: Questa edizione prevede delle novità?
R: Come ho anticipato prima, nel corso delle varie edizioni abbiamo recuperato delle antiche sementi sulle quali quest’anno siamo riusciti ad istituire una Comunità del Cibo Slow Food. Il 17 luglio ci siamo recati all’antico mulino presente nella vicina Oasi WWF di Morigerati e lì abbiamo molito queste antiche sementi, in più nel pomeriggio dello stesso è stato lavorato il pane con queste farine. Questo per noi rappresenta una importantissima novità, un importante punto di partenza! Altra novità per questa settima edizione è l’arrivo di due nuovi paesi (tra quelli compari): San Giovanni a Piro e Morigerati-Sicilì che saranno gemellati con Maronna ra grazia e Castieddu.

D: E’ difficile per voi giovani organizzare eventi del genere? Gli enti, la popolazione, l’amministrazione vi supportano?
R: Il volontariato è passione e rischia di diventare una frustrazione se non si hanno giusti riconoscimenti morali per l’opera che si presta. Noi giovani spesso dobbiamo mettere da parte anche le frustrazioni e fare lo stesso, cercando di prendere il meglio dalle generazioni che ci precedono e cercando di disegnarci un futuro. Il Palio del Grano è soprattutto futuro, è sopratutto un modo per capire e far capire che ci sono a disposizione delle nostre braccia e delle nostre menti delle possibilità di sviluppo che vanno oltre la mera logica del consumo. Tornando alla domanda ti dico, si! È difficile. Può essere difficile per le dinamiche politiche di un piccolo paese come il nostro, per la lontananza dai grandi centri urbani che spesso ti garantiscono una visibilità importante. Ma la cosa che traina il Palio del Grano non è l’organizzazione, in quanto credo che come ama dire spesso l’ideatore dell’evento “Il Palio è un bel regalo che caselle si è fatto”. Oggi la ProLoco di Caselle si compone soprattutto dell’opera di noi giovani (il Consiglio Direttivo ha una età media inferiore ai trent’anni). Prendere coscienza ed essere operativi, sporcarsi le mani, dare il proprio contributo ed essere attori di una scena che deve obbligatoriamente vederci protagonisti.

D: A questo evento è abbinato qualche concorso?
R: Sì, con gioia ti dico che dall’anno scorso abbiamo abbinato al Palio un concorso fotografico chiamato “fotograno” che permette a chiunque voglia iscriversi di poter entrare nel campo di gara munito di macchina fotografica e fotografare le fasi della gara e non solo. Le foto vincitrici vengono utilizzate per le pubblicazioni riguardanti il Palio e vengono pubblicate sui vari canali on line riguardanti il Palio.

D: La Pro-loco ha in programma altri eventi per questa estate 2011 che puoi anticiparci?
R: La Pro-loco quest’anno compie 25 anni e da quando è nata ogni estate organizza la “Sagra del Salame” che vede come protagonisti i produttori casellesi. La Sagra è un altro evento al fianco del quale la Proloco ha avviato una serie di ricerche riguardanti lo studio del maiale nero che prima veniva allevato nei nostri territori. La Sagra del Salame di terrà il 7 – 8 – 9 agosto.

Il “Palio del Grano” è in diretta audio e video domenica 24 luglio, a partire dalle 08:30, su www.radiofree.it

Articoli correlati:

Caselle in Pittari, conto alla rovescia per la VII edizione del “Palio del Grano”: “Un’occasione per rivalutare il lavoro contadino”

Morigerati, il “Palio del Grano” nelle Oasi Wwf “Grotte del Bussento”. Domenica 17 sarà istituita la comunità Slow Food “Ianculidda e Russulidda di Caselle”

Palio del Grano 2011: molitura del grano nelle viscere della terra. Le antiche sementi “Ianculidda e Russulidda” macinate nel mulino ad acqua delle Oasi di Morigerati

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Consigliati per te

©Riproduzione riservata