Laurena Cilento: porte aperte alla cultura

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Laurena Cilento: porte aperte alla cultura

Anche quest’anno, dal 14 al 33 aprile, il MiBAC, per promuovere e valorizzare il Patrimonio culturale italiano, apre gratuitamente le porte di musei, ville, monumenti, aree archeologiche, archivi e biblioteche statali, per nove giorni, ad aprile su tutto il territorio nazionale.

La settimana della Cultura, divenuta, ormai, una grande festa collettiva offre un ricco calendario di appuntamenti: mostre, convegni, aperture straordinarie, laboratori didattici, visite guidate e concerti, che renderanno ancora più speciale l’esperienza di tutti i visitatori.

Lo scopo fondamentale di questa iniziativa è quello di trasmettere l’amore per l’arte e favorire nuove esperienze culturali attraverso la conoscenza dell’immenso patrimonio italiano, grazie anche al coinvolgimento di altre Istituzioni pubbliche e private, per una partecipazione estesa e capillare su tutto il territorio.

E quest’anno apre al pubblico, eccezionalmente e grazie ad una felice sinergia Comune-privato, la deliziosa Cappella della  SS. Annunziata di Laureana Cilento.

Intorno ad essa si è svolta per oltre sei secoli la storia dell’intero paese. Si pensi che fino ai primi del ‘500, quando fu edificata la nuova chiesa parrocchiale, in essa si svolgevano le riunioni del parlamento.

La sua fondazione si data al 21 dicembre 1348, quando i del Mercato, ottennero la Bolla di fondazione per erigere una cappella sotto lo juspatronato della famiglia, riservata solo alla discendenza maschile.

Di recente restaurata conserva ancora le tele dei due altari laterali dedicate a S. Maria delle Grazie ed ai San Michele Arcangelo e l’acquasantiera che si fa risalire alla sua fondazione.

Il bassorilievo dell’Annunciazione posto dietro l’altare, in origine appartenente alla famiglia Altomare, fu invece collocato solo nell’Ottocento.

Importante dal punto di vista patrimoniale, rendeva, come risulta dal Catasto Onciario di Lauriana del 1746 oltre 100 ducati annui.

Non a caso vi furono spesso lunghe dispute per la nomina del rettore, che incassava ed amministrava dette rendite, la più violenta delle quali con i Sanfelice duchi di Lauriana che tentarono invano di impossessarsi nel ‘600 della struttura.

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