La lotta guidata dal sacerdote per aprire l’ospedale: studenti e docenti al seminario dedicato alla Rivolta di Sapri – VIDEO

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La lotta guidata dal sacerdote per aprire l’ospedale: studenti e docenti al seminario dedicato alla Rivolta di Sapri – VIDEO

Ai tanti che non lo hanno mai conosciuto potrà sembrare una fantasia, ma è un fatto: la rivolta di Sapri è stata guidata da un prete. La lotta che ha portato all’apertura dell’ospedale di Sapri deve la sua anima a un sacerdote. Accadde a Sapri, nel basso Cilento, nel luglio del 1979 e quel sacerdote si chiamava Giovanni Iantorno, per tutti don Giovannino. E’ la particolarità della rivolta di Sapri che divise l’Italia in due, argomento al centro del seminario di studi per studenti e docenti promosso dall’Istituto d’Istruzione Superiore Carlo Pisacane, con l’Università degli studi Suor Orsola Benincasa, l’associazione Oltre Pisacane e la casa editrice Licosia Edizioni. L’input arriva dalla terza edizione del libro dell’avvocato penalista e scrittore Franco Maldonato, la Rivolta di Sapri. Il libro ha visto la luce nella prima volta nel 1985, con una presentazione di Giovanni Spadolini e la prefazione di Paolo Macrì. Nella terza ristampa si arricchisce di un saggio introduttivo sulle rivolte meridionali degli anni ’70, da Avola a Sapri.  

«Lo spunto mi è stato offerto da un dato – spiega l’autore al seminario – ovvero il disincanto, quel fenomeno per il quale dal 1946 al 1979 i cittadini italiani sono andati alle urne in una media del 93 per cento, mentre a partire dal 2013 risulta un calo dell’affezione al voto politico generale del 30 %. Ho creduto di poter cogliere dei nessi. Sono accadute delle cose molto curiose dal 1970. Vengono costituite le Regioni. Per tutti gli anni 60 si è atteso l’avvio del sistema regionale come decentramento dell’autorità centrale al fine di realizzare quell’ideale di prossimità tra stato e cittadini. Ma una volta attuato, ciò ha incontrato una netta sfiducia. A Sapri la gente insorge perche la Regione stessa non viene piu ritenuta affidabile, al pari di provincia e comune, e quando scende in piazza per chiedere l’apertura dell’ospedale, chiede di dialogare direttamente con il potere centrale nella sua massima espressione. Laddove l’ospedale aveva costituito il primum movens, nel giro di pochi mesi la rivolta si era istituzionalizzata e aveva assunto come oggetto il piano regolatore generale che tardava ad essere adottato e il progetto portuale da ultimare». «E’ la notivà di questo volume, – spiega Maldonato – un valore aggiunto per chi quel ’79 non lo ha vissuto. Ma ho mantenuto intatta la percezione di quegli eventi come cronista de Il roma, l’unico quotidiano che riuscì a comprendere il valore dell’esperienza di Sapri».

L’intervento integrale di Franco Maldonato 

Il seminario, dal titolo Pedagogia, politica ed impegno civile per la cittadinanza attiva, si è svolto sabato pomeriggio nell’auditorium Cesarino a Sapri ed è stato introdotto e moderato dal dirigente scolastico Franca Principe che ha sottolineato la peculiarità dell’Istituto Pisacane per la sua presenza all’interno di ben cinque itinerari scolastici, il Liceo classico, quello musicale e quello scientifico, oltre all’Istituto Agrario e all’Alberghiero, che rappresenta un unicum nel territorio. Presente al convegno anche il sindaco di Sapri, Giuseppe Del Medico: «La discussione del seminario ha un fascino incredibile, è la storia di questa città e la lettura che ne dà il libro di Maldonato non è solo narrazione precisa degli eventi ma anche motivo di crescita e formazione per i nostri giovani oltre che una grande opportunità per il nostro territorio». 

Ad aprire il seminario la relazione di Fabrizio Manuel Sirignano, ordinario di Pedagogia generale e sociale, delegato del rettore al Lifelong Learning dell’università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli. «La scuola è il luogo privilegiato di ricerca ed è il cuore pulsante della società. Partiamo dalla scuola per comprendere le relazioni sociali del nostro tempo. – ha esordito nella sua lectio magistralis facendo riferimento anche ai gruppi e di come siano cambiati nel corso del tempo – Ci troviamo di fronte ad uno scivolamento del concetto di autorità e autorevolezza, è cambiata la considerazione del ruolo. Una volta il docente rappresentava un punto di riferimento importante per le famiglie e per la città. Oggi non è più così, come non è più così il gruppo, un concetto che è cambiato con l’avvento dei social network. Esistono frammentazioni ma non gruppo», paragonando i soggetti a monadi sganciate dalla realtà. «Siamo di fronte a un paradosso: una società caratterizzata da un aumento delle possibilità di comunicare e allo stesso tempo caratterizzata da un’enorme solidutine che ha ripercussioni pericolose per la società perché favorisce apatia, disimpegno, atteggiamenti negativi, isolamenti, relazioni evanescenti». L’intervista a Fabrizio Sirignano 

A seguire, in conclusione, l’intervento di Nunziante Mastrolia, docente di Sociologia Politica dell’università Luiss -Guido Carli e direttore della Licosia Edizioni, che ha presentato la collana Memorie del Mediterraneo. «Il grande valore pedagogico che ha la rivolta di Sapri è che combatte per un diritto costituzionale, che è il diritto alla salute. La salute come strumento perchè le persone possano poi esercitare i loro diritti di cittadini. Una lotta per i diritti, non per soprusi, saccheggi o conquistare territori ed è questa la lotta più bella». 

L’intervento integrale di Nunziante Mastrolia 

Il seminario è stato accompagnato dalle letture di due studentesse dell’Istituto Pisacane e si è concluso con decine di domande da parte degli studenti. Gli stessi hanno preparato il pranzo per i relatori, creando un menù ad hoc con pietanze legate alla cultura cilentana. La realizzazione dei piatti in cucina, il servizio e l’accoglienza nella sala dell’auditorium è stata affidata agli studenti, coordinati dai loro professori. Presente al convegno, fra gli altri, anche il sostituto procuratore generale presso la Corte di Appello di Salerno, Renato Martuscelli.

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